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Bologna, treni fermi per incendio doloso. Alfano: “Chi si oppone alla Tav non ci fa paura”

Nei pressi di Bologna sono stati incendiati i cavi del sistema di gestione del controllo traffico. Treni fermi sulla linea Milano – Bologna e Bologna – Verona. Il ministero degli Interni interviene sui sabotaggi: “Non intimidiranno lo Stato italiano”.
A cura di Davide Falcioni
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18.45 – Alfano: "Ci si oppone alla Tav non ci fa paura" – "Chi si oppone alla Tav non intimidirà lo Stato italiano. L’Italia non ha paura, il nostro governo ed il nostro Paese non hanno paura, hanno democraticamente deciso di fare un’opera e quell’opera sarà portata a termine". Il ministro degli Interni è intervenuto durante la tradizionale conferenza di fine anno sui nuovi sabotaggi all'alta velocità che ci sono stati oggi a Bologna. Secondo il capo del Viminale il fatto che non sia stata imputata l’aggravante del terrorismo per i giovani condannati per l’attentato al cantiere Tav, "non fa venire meno la preoccupazione che vi possano essere nuove insorgenze e nuovi tentativi di organizzazione che, invece che dalle fabbriche, partano dall’attacco alle grandi opere da ambienti antagonisti".

UPDATE: In queste ore numerosi media ed esponenti politici accostano il sabotaggio dei cavi nei pressi della stazione di Bologna al movimento No Tav. Il primo a incolpare gli oppositori all'alta velocità è stato Maurizio Lupi, mentre Matteo Renzi ha preferito non sbilanciarsi. Gli inquirenti, comunque, starebbero cercando i colpevoli nell'area della sinistra radicale bolognese. Da parte sua il movimento No Tav, almeno per quanto riguarda la componente valsusina, non ha rivendicato l'attacco (come normalmente avviene) ed è sembrato prendere le distanze da ogni accostamento al sabotaggio.

UPDATE: Matteo Renzi ha commentato la notizia dell'incendio doloso lungo la linea ferroviaria di Bologna: "Non vogliamo rievocare parole del passato, è in atto un sabotaggio, ma stiamo approfondendo quello che è  accaduto e per rispetto di chi indaga non spendo una parola di più". Intanto Ferrovie dello Stato informa che la situazione è in evoluzione e, anche se molte corse subiscono pesanti ritardi, la circolazione ferroviaria sta lentamente riprendendo e i viaggiatori sono tenuti costantemente informati sulla situazione. "I tecnici sono sul posto", informa FS. "Secondo i primi rilievi i danni non sono banali". Mentre si lavora per ripristinare le linee al momento bloccate, "garantiamo i collegamenti dell'Alta velocità attraverso le stazioni satellite di Bologna, ma questo comporta ritardi e cancellazioni".

Da oltre un'ora la circolazione ferroviaria in transito per il nodo di Bologna, uno dei più importanti d'Italia, è ferma a causa di un incendio doloso che ha interessato alcuni impianti alla stazione di Santa Viola, dove sono stati danneggiati i cavi del sistema di gestione del controllo traffico. L'incendio ha provocato lo stop dei treni dell'alta velocità sulla tratta Milano – Bologna, ma anche quello dei treni ordinari sulla stessa tratta e sulla Bologna – Verona.

Quello di stamattina è il quarto grave sabotaggio nel giro di solo un mese e il quinto dell'anno. La polizia ha già aperto un'inchiesta per far luce sulle origini degli "attacchi", nella convinzione che siano tutti strettamente legati e che possano avere una matrice politica (anche se ancora non definita).

A seguito dei disagi causati dall'incendio Maurizio Lupi, ministro dei trasporti, ha dichiarato: "Si è verificato purtroppo ciò che temevo, un nuovo atto terroristico con la Tav, questo e non altro è l'incendio doloso di questa mattina a Bologna. Ma non ci fermeranno nella strada di innovare e cambiare l'Italia. La loro nuova strategia, l'attacco al treno di Italo a Ostiense, a quello del Tgv a Vercelli e poi i due atti incendiari di Firenze e Bologna sono il segno evidente di un attacco di stampo terroristico che mira a creare disagi ai cittadini e tensioni sociali al solo scopo di fermare l'Italia del cambiamento: dall'alta velocità al jobs act".

Come detto quello di stamattina è il quarto sabotaggio del mese di dicembre. Il primo si era verificato il 2 a Firenze Campo di Marte, lungo un cantiere dell'alta velocità dove i lavori sono fermi da oltre un anno. In quel caso furono trovati su una gru liquido infiammabile e carta, che dovevano fungere da innesco: fortunatamente l'incendio non si è sviluppato. Lo scorso 16 dicembre è stata la volta di Rivoli, alle porte di Torino, dove è stata gettata una molotov a un camion di una società che opera nella Tav. Il 18 dicembre è stata la volta della Milano Torino: lungo la linea il conducente di un treno ha trovato due bottiglie incendiarie.

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