Bologna, studentessa No Green pass non esce dall’aula, lezione annullata: “Insultata dai compagni”
Una studentessa di Filosofia dell’Università di Bologna si è presentata in aula senza avere il Green Pass, è stata inviata ad uscire, ma lei si è rifiutata. E alla fine per questo motivo la lezione è stata annullata dalla docente, decisione che ha scatenato la rabbia degli altri studenti. In cinquanta sono stati costretti a tornare a casa e, secondo la denuncia della stessa studentessa, alcuni dei compagni l’hanno insultata fino a chiederle di rimborsare loro il biglietto del treno usato per raggiungere la facoltà. Silvia – così la studentessa No Green Pass si è presentata in piazza – ha raccontato la sua versione dei fatti, sottolineando il suo rifiuto per quella che definisce una “infame tessera verde” e uno “strumento di discriminazione” e anche la reazione dei compagni universitari. Come è noto, il Green Pass è obbligatorio all’università per seguire le lezioni in presenza.
La studentessa di Bologna parla in piazza davanti a decine di persone di “un giorno di straordinaria follia”: ha detto di essere stata aggredita verbalmente da diversi compagni perché, dato che non aveva il Green Pass e non voleva lasciare l’aula, la professoressa ha deciso di annullare la lezione, penalizzando così tutti. Tutto è accaduto il 6 ottobre scorso: Silvia è andata a lezione senza il Green Pass, che a suo dire nessuno aveva mai controllato in facoltà. Invece hanno controllato i certificati e lei ha deciso di non abbandonare la lezione. Da qui la successiva decisione della docente e la “violenza spropositata” – denuncia Silvia – dei suoi compagni.
“Urla, insulti, pretese da parte dei pendolari di essere rimborsati del costo dei biglietti” dice la studentessa nel video, accusando la docente di non aver nemmeno tentato di fermare il “linciaggio” nei suoi confronti. Accusa poi un gruppo di persone di averla aspettata fuori dall’università per minacciarla con frasi del tipo “che se non fossi stata una ragazza mi avrebbero già menata”. “Ci spingono all’odio uno contro l’altro” denuncia ancora la studentessa: “Vengo trattata da malata senza esserlo”.