Bologna, ragazza rifiuta matrimonio combinato: i genitori la minacciano di morte

Dopo aver rifiutato il matrimonio combinato, è fuggita da casa e ha chiesto aiuto ai Carabinieri. È accaduto in Provincia di Bologna, dove una neo maggiorenne si è rivolta ai militari della Stazione di Alto Reno Terme (BO) perché temeva per la propria incolumità, dopo essere stata minacciata dai suoi genitori di nazionalità non italiana che non tolleravano l’idea di vedere la figlia sposarsi con un ragazzo diverso da quello che loro avrebbero voluto imporle. Il padre e la madre, secondo quanto riferito dalla giovane agli uomini dell'Arma, sarebbero stati pronti a tutto se avesse violato la tradizione, convolando a nozze di nascosto con un uomo non "approvato" da loro.
Con il preziosissimo aiuto del fidanzato e di alcuni amici, tutti stranieri, che le hanno consigliato di rivolgersi all’Arma dei Carabinieri, la ragazza si è presentata nella caserma di via Giuseppe Mazzini, ad Alto Reno Terme (BO), chiedendo aiuto ai militari e raccontando le minacce ricevute dalla famiglia; il tenore degli avvertimenti che riceveva ormai quasi quotidianamente si stava facendo sempre più preoccupante, tanto che i genitori erano arrivati a minacciarla di morte se non avesse accolto il matrimonio da loro combinato con un'uomo per cui però la giovane donna non provava alcun sentimento, e che anzi conosceva appena.
Cos'è il matrimonio combinato
Il matrimonio combinato è un'unione facilitata da procedure formali da parte di famiglie o gruppi politici. Un'autorità responsabile stabilisce o incoraggia le nozze. L'autorità potrebbe essere costituita dai genitori, dalla famiglia come nel caso della giovane bolognese o da una figura religiosa.