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Bologna, narcotizza una donna per 30 ore: “Volevo solo abbracciarla”

I due si erano incontrati per un rapporto sessuale a pagamento, ma lui l’ha drogata per farla dormire 30 ore di fila. L’uomo, arrestato, si è giustificato dicendo che non voleva fare sesso con lei, ma solo abbracciarla.
A cura di S. P.
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Un uomo e una donna si conoscono su un sito internet di annunci erotici e si danno appuntamento a Bologna per un rapporto sessuale a pagamento. Ma una volta insieme lui la narcotizza facendola dormire per 30 ore di fila senza abusare di lei e rubandole i soldi che le aveva dato. Un uomo italiano di 55 anni è stato arrestato per il reato di stato di incapacità procurato mediante violenza alla donna, una 36enne italiana, e per rapina aggravata. L’incontro tra i due risale alla sera del 31 luglio. L’uomo, ora finito ai domiciliari, si è giustificato con i carabinieri dicendo di non aver narcotizzato la donna per motivi sessuali, ma solo per avere accanto una persona da abbracciare ogni volta che desiderava. Da quanto è emerso, la coppia si era incontrata nel monolocale di un amico di lui a Bologna e dopo i primi approcci lui avrebbe offerto alla donna un drink nel quale aveva sciolto una dose elevate di benzodiazepine.

La donna ha dormito per più di un giorno – A quel punto lei perse conoscenza e si svegliò il pomeriggio del 2 agosto. Accanto al letto trovò un messaggio dell’uomo: “Io sono fuori, torno domani pomeriggio. Se non ti senti ancora bene stai pure qui a dormire fino a domani mattina. Ti lascio asciugamani e sapone per la doccia. Ti lascio 20 euro per il taxi. Non guidare se non stai bene. Per errore hai preso un ansiolitico. Domani chiamami che ti spiego per il ritiro della tua macchina (se la lasci qui). Ti vengo a prendere”. In casa c’erano dunque i 20 euro “per il taxi” ma non gli 80 euro con cui era stata pagata per la prestazione sessuale mai avvenuta.

Il giorno successivo la donna ha denunciato i fatti – Stordita e spaventata, la donna raggiunse la propria auto e si schiantò anche contro un palo, fortunatamente senza riportare conseguenze. Il giorno successivo presentò denuncia, fornendo ai carabinieri il numero di cellulare dell'uomo, che durante una perquisizione ha ammesso le proprie responsabilità.

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