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Bologna, i collettivi denunciano: “Forze dell’ordine violente con pugni e spray urticante”

I collettivi denunciano violenze e minacce durante i controlli nelle zone più calde della movida. “Una ragazza ha preso un pugno in faccia, non c’era stata alcuna provocazione”
A cura di Beppe Facchini
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Sabato sera movimentato nella zona universitaria di Bologna. I collettivi studenteschi denunciano infatti violenze e minacce, anche con lo spray al peperoncino, da parte delle forze dell'ordine, impegnate nell'attività di controllo fra le strade e le piazze della movida bolognese. Una ragazza che stava cercando di testimoniare la situazione col telefonino, raccontano Federico e Isa, rappresentanti del Collettivo Autonomo Universitario e di Split, Spazio per liberare il tempo, sarebbe persino stata colpita con un pugno. “Parliamo di occhiali rotti, di labbra rotte -dicono i due giovani, ricostruendo quanto accaduto-. Ma stiamo scherzando? L'ordine pubblico è questo? Le azioni anti degrado sono queste?”

Al momento non c'è stata ancora alcuna replica da parte delle istituzioni preposte e chiamate in causa dai collettivi, che rincarano: “Quello che è successo non ha alcuna motivazione”. Secondo quanto raccontato da Federico e Isa, tutto è cominciato sabato sera intorno a mezzanotte e mezza, quando in piazza Scaravilli, uno dei principali luoghi di ritrovo dei giovani nella zona universitaria, sono giunti poliziotti, carabinieri e fiamme gialle per effettuare dei controlli. Molto probabilmente, gli stessi che già da qualche giorno hanno infiammato il dibattito bolognese sulla gestione della movida. E cioè controlli con tanto di fotosegnalazioni preventive a giovani per strada nel centro della città e nelle zone più “calde” spesso teatro di risse ed episodi di violenza fra ragazzi, denunciati da alcuni consiglieri comunali, prima di una sorta di dietrofront in seguito ad un incontro chiarificatore con il questore di Bologna.

“Nonostante questa piazza fosse tranquilla -sottolinea Isa- hanno iniziato ad indicare delle persone da portare via nel tentativo di arrestarle”. I tanti altri coetanei che avevano scelto piazza Scaravilli per trascorrere la serata, ascoltando musica, chiacchierando e bevendo qualcosa in compagnia, hanno quindi cominciato subito a rumoreggiare e ad opporsi a quanto stesse accadendo. Così la situazione si è fatta velocemente sempre più complicata. “La gente è stata letteralmente spintonata su via Zamboni (adiacente alla piazza, ndr) ed è stato un susseguirsi di eventi dettati dall'utilizzo spropositato della forza pubblica, senza alcuna provocazione -continuano-. A loro discrezione hanno cominciato a fermare, multare e chiedere i documenti alle persone e la piazza ha ovviamente chiesto le motivazioni, si è insomma dimostrata solidale e forse questa è stata la sua colpa”.

Minacce, occhiali rotti, spintoni anche vicino ad un cantiere e un pugno in faccia ad una ragazza: per i collettivi, come scrivono in una nota, si è trattato di un vero e proprio sopruso inaccettabile. “Gli studenti devono essere al centro dell'opinione pubblica solo quando si parla di movida? Solo quando si parla di quanto sono irresponsabili di quanto stanno in mezzo alla strada? Perchè -si chiede infine Federico- non si parla delle loro condizioni di vita e di quanto questa pandemia ha pesato sulle loro vite?”

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