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Bologna, fa manovra con il trattore ma non vede il figlio di 12 anni, lo investe e lo uccide

L’agricoltore non avrebbe visto il bambino durante una manovra. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 27 luglio, nella tenuta di famiglia in via Guarda, a Monte San Pietro, in provincia di Bologna.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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Una tragedia si è consumata nel pomeriggio di ieri a Monte San Pietro, in provincia di Bologna, dove un uomo alla guida di un trattore ha investito e ucciso il figlio 12enne. Stando a quanto riporta l'edizione locale de La Repubblica l'agricoltore non avrebbe visto il bambino durante una manovra. L’incidente è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 27 luglio, nella tenuta di famiglia in via Guarda, nella frazione di Colombara.

Sul posto sono tempestivamente intervenuti i soccorsi: il 12enne è stato portato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Bologna in gravi condizioni, ma è morto poche ore dopo a causa delle gravissime lesioni subite dal mezzo pesante. Sul posto anche i carabinieri della compagnia di Borgo Panigale: i militari e la magistratura, ora, indagano per ricostruire la dinamica dell’incidente. Il corpo del bambino, al momento, è a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In Italia in media 150 morti all'anno in agricoltura

Secondo l'ultimo rapporto dell'Inail dedicato agli infortuni in agricoltura il trend nel settore è in miglioramento da cinque anni a questa parte. Nel 2022 gli infortuni denunciati sono stati 26.459, in calo del 2,9% rispetto all’anno precedente (27.239) e del 21,5% rispetto al 2018 (33.705). Gli infortuni sono di gran lunga più frequenti durante lo svolgimento dell’attività lavorativa (24.934) rispetto a quelli avvenuti in itinere, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro (1.525). A rilevarlo è il nuovo numero del periodico Dati Inail, curato dalla Consulenza statistico attuariale dell’Istituto, che segnala anche la progressiva riduzione degli occupati di questo settore, passati dai 927mila del 2019 agli 872mila del 2023 (-5,9%), con una leggera prevalenza dei dipendenti (53,4%) rispetto agli indipendenti (46,6%).

Nel quinquennio analizzato i decessi sono stati in media 150 all’anno, con un picco di 171 nel 2019, su cui hanno inciso anche due incidenti plurimi nei quali hanno perso la vita sei lavoratori, e un minimo di 137 nel 2022. Poco meno dei due terzi dei deceduti hanno 50 o più anni e l’incidenza è tendenzialmente crescente (+8% nel quinquennio), a conferma dell’invecchiamento progressivo anche della forza lavoro agricola. I tre quarti delle vittime sono italiani, il resto stranieri a partire dai lavoratori indiani (33 morti nel quinquennio), marocchini (16), albanesi (11) e senegalesi (11). La prima causa di morte è la perdita di controllo totale o parziale del mezzo utilizzato (di trasporto o attrezzo in movimento).

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