Bologna, bimbo di 6 mesi colpito da meningite B. La mamma: “Vaccinate i vostri figli”

Un bambino di sei mesi è stato colpito da meningite di tipo B ed è attualmente ricoverato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Il piccolo ha trascorso sette giorni nel reparto di Rianimazione pediatrica, dove è arrivato la vigilia di Pasqua dopo essere stato portato al pronto soccorso con la febbre alta, e ora si trova in Pediatria d’urgenza. Il piccolo sta meglio. A quanto si apprende il bambino, residente a Bologna, non era ancora vaccinato per quel tipo di meningite e i genitori avevano messo in programma di procedere con la profilassi. Il fratellino più grande, i genitori e le persone entrate in contatto col bimbo dopo il ricovero del piccolo sono state sottoposte a misure di profilassi come disposto dal Dipartimento di sanità Pubblica dell'Ausl.
Il bimbo non era vaccinato, ora sta meglio
“Vaccinate i vostri figli per non andare incontro a quello che ho vissuto io”, le parole della mamma del bambino, che dopo il ricovero del figlio al Sant’Orsola e ora che il bambino sta meglio ha voluto lanciare un appello tramite il quotidiano Il Resto del Carlino. Il piccolo ora “mangia, beve, ride e scherza”, ma la mamma è ancora scossa dalla brutta avventura vissuta e afferma che, potendo tornare indietro, non salterebbe l’appuntamento per proteggere il figlio dal meningococco B. “Il 10 aprile, quando l’ho portato al poliambulatorio per l’esavalente, gli è stata fatta anche l’antipneumococcica. Così, quando mi hanno chiesto se volevo aggiungere pure il meningococco B, mi è sembrato quasi di bombardarlo. E invece, se tornassi indietro, gliene farei fare dieci di vaccinazioni. Anche mio figlio più grande è super vaccinato”, ha spiegato al quotidiano. In questi giorni in famiglia tutti si sono sottoposti alla profilassi per scongiurare il contagio e hanno anche fatto il vaccino.
In ospedale dal sabato prima di Pasqua – La mamma ha ricordato anche il giorno in cui suo figlio si è ammalato: “Venerdì 19 il bambino stava benissimo, del resto fino ad allora non era mai stato male, e siamo usciti per andare al parco. Verso le 13 gli è salita la febbre: era altissima, oltre 39. Con l’antipiretico è scesa di poco e poi sono spuntati dei puntini sulle gambe. Aveva mangiato la pera per la prima volta e ho pensato a una reazione allergica. In serata è migliorato, ma di notte la febbre è risalita e al mattino era pieno di macchiette violacee. Allora ho cercato una pediatra su Facebook perché era il sabato di Pasqua. In mezz’ora è arrivata una dottoressa: ha cambiato espressione quando l’ha visto e ci ha consigliato di andare immediatamente al Pronto soccorso del Sant’Orsola”. E la mamma ora non può che ringraziare quelli che lei definisce “eroi in camice bianco”, i medici che hanno salvato il figlio. “In tre minuti lo hanno intubato, messo una flebo con gli antibiotici e portato in rianimazione. Mi hanno spiegato subito che era meningite, anche se la conferma l’abbiamo avuta qualche ora dopo dagli esami. Ero sotto choc, piangevo, e ricordo che le infermiere mi hanno coccolato, dandomi supporto morale”.