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Bologna, bimbo di 6 mesi colpito da meningite B. La mamma: “Vaccinate i vostri figli”

Un bambino di 6 mesi, colpito da meningite di tipo B, è ricoverato al Sant’Orsola di Bologna. Dopo sette giorni nel reparto di Rianimazione pediatrica, il piccolo in via di miglioramento ora si trova in Pediatria d’urgenza. L’appello della mamma, che non aveva ancora vaccinato il figlio: “Vaccinateli”.
A cura di Susanna Picone
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Un bambino di sei mesi è stato colpito da meningite di tipo B ed è attualmente ricoverato al Policlinico Sant’Orsola di Bologna. Il piccolo ha trascorso sette giorni nel reparto di Rianimazione pediatrica, dove è arrivato la vigilia di Pasqua dopo essere stato portato al pronto soccorso con la febbre alta, e ora si trova in Pediatria d’urgenza. Il piccolo sta meglio. A quanto si apprende il bambino, residente a Bologna, non era ancora vaccinato per quel tipo di meningite e i genitori avevano messo in programma di procedere con la profilassi. Il fratellino più grande, i genitori e le persone entrate in contatto col bimbo dopo il ricovero del piccolo sono state sottoposte a misure di profilassi come disposto dal Dipartimento di sanità Pubblica dell'Ausl.

Il bimbo non era vaccinato, ora sta meglio

“Vaccinate i vostri figli per non andare incontro a quello che ho vissuto io”, le parole della mamma del bambino, che dopo il ricovero del figlio al Sant’Orsola e ora che il bambino sta meglio ha voluto lanciare un appello tramite il quotidiano Il Resto del Carlino. Il piccolo ora “mangia, beve, ride e scherza”, ma la mamma è ancora scossa dalla brutta avventura vissuta e afferma che, potendo tornare indietro, non salterebbe l’appuntamento per proteggere il figlio dal meningococco B. “Il 10 aprile, quando l’ho portato al poliambulatorio per l’esavalente, gli è stata fatta anche l’antipneumococcica. Così, quando mi hanno chiesto se volevo aggiungere pure il meningococco B, mi è sembrato quasi di bombardarlo. E invece, se tornassi indietro, gliene farei fare dieci di vaccinazioni. Anche mio figlio più grande è super vaccinato”, ha spiegato al quotidiano. In questi giorni in famiglia tutti si sono sottoposti alla profilassi per scongiurare il contagio e hanno anche fatto il vaccino.

In ospedale dal sabato prima di Pasqua – La mamma ha ricordato anche il giorno in cui suo figlio si è ammalato: “Venerdì 19 il bambino stava benissimo, del resto fino ad allora non era mai stato male, e siamo usciti per andare al parco. Verso le 13 gli è salita la febbre: era altissima, oltre 39. Con l’antipiretico è scesa di poco e poi sono spuntati dei puntini sulle gambe. Aveva mangiato la pera per la prima volta e ho pensato a una reazione allergica. In serata è migliorato, ma di notte la febbre è risalita e al mattino era pieno di macchiette violacee. Allora ho cercato una pediatra su Facebook perché era il sabato di Pasqua. In mezz’ora è arrivata una dottoressa: ha cambiato espressione quando l’ha visto e ci ha consigliato di andare immediatamente al Pronto soccorso del Sant’Orsola”. E la mamma ora non può che ringraziare quelli che lei definisce “eroi in camice bianco”, i medici che hanno salvato il figlio. “In tre minuti lo hanno intubato, messo una flebo con gli antibiotici e portato in rianimazione. Mi hanno spiegato subito che era meningite, anche se la conferma l’abbiamo avuta qualche ora dopo dagli esami. Ero sotto choc, piangevo, e ricordo che le infermiere mi hanno coccolato, dandomi supporto morale”.

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