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Bologna, antifascisti in piazza contro comizio di Forza Nuova: violenti scontri con la polizia

I membri dei collettivi e dei centri sociali bolognesi sono scesi in piazza per contestare la decisione di concedere piazza Galvani a Roberto Fiore, segretario nazionale di Forza Nuova. Durissimi scontri nel pomeriggio, culminati con cariche della polizia. Il comizio di Fiore è previsto alle 19.30 e nuove contestazioni potrebbero essere organizzate in serata.
A cura di Charlotte Matteini
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Tensione a Bologna per scontri tra forze dell'ordine ed esponenti di alcuni collettivi della città emiliana. Secondo quanto riportano le cronache, verso le due del pomeriggio di venerdì 16 febbraio, sono esplosi alcuni scontri in centro città, nei pressi di piazza Galvani, in cui cinque persone, tra cui un agente, sono rimaste ferite. In piazza Galvani, alle 19.30, si terrà un comizio elettorale di Forza Nuova, alla presenza del segretario nazionale Roberto Fiore, e secondo quanto si apprende, gli scontri sarebbero scaturiti da una manifestazione di protesta organizzata proprio per contestare l'iniziativa di FN, appuntamento elettorale che ha scatenato la rabbia degli esponenti di collettivi e centri sociali bolognesi. In altri luoghi della città – in piazza Nettuno e piazza Maggiore – rispettivamente alle 17.30 e alle 18.30 sono in programma i presìdi di Anpi e Cgil e di sigle antifasciste. Già dalla mattinata la tensione era alta, ma il clima si è reso incandescente poco prima dell'ora di pranzo. "È mezzogiorno quando il collettivo Hobo irrompe a Palazzo d'Accursio e srotola uno striscione: ‘Consiglio comunale complice dei fascisti', prontamente rimosso dai vigili urbani, ma che ribadisce l'obiettivo dei manifestanti: l'appuntamento elettorale di Forza Nuova", spiega Repubblica Bologna.

Circa un'ora dopo, in piazza Galvani, una settantina di membri di vari collettivi hanno occupato la piazza concessa a Fiore per il comizio: "Oggi è la nostra Resistenza", gridano i manifestanti prima delle cariche delle forze dell'ordine. Per Crash "la provocazione di Fiore è gravissima, noi diciamo no alla violenza fascista". "Non è vero che tutti devono parlare", dichiara invece Christopher, a nome di Làbas e Tpo, a Repubblica. Matteo, del Nodo sociale antifascista, ringrazia "chi ha risposto al nostro appello". Alessandro, di Vag61, ricorda "che questi personaggi sono gli stessi che hanno intonato ‘Boia chi molla sulla Porrettana' e che hanno rivendicato l'attentato di Traini a Macerata".

Alle due del pomeriggio sono partite le cariche della polizia, nel tentativo di respingere i manifestanti fuori dalla piazza. Cinque i feriti, tra cui un agente delle forze dell'ordine e una cronista del Corriere di Bologna. Gli agenti hanno in seguito allontanato i centri sociali verso via Farini e piazza Cavour. Traffico in tilt e centro storico blindato, la città rimane in attesa della serata, quando durante il comizio di Fiore potrebbero riprendere le contestazioni e, forse, gli scontri.

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