Bologna, 17enne denunciò stupro in stazione: arrestato dopo quasi 5 mesi un 25enne
Un giovane marocchino di venticinque anni, regolare e residente a Castel Maggiore (Bologna), è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Bologna e portato in carcere perché ritenuto responsabile di violenza sessuale ai danni di una minorenne. Sarebbe stato lui – Dhabi Amine il nome del giovane fermato – a stuprare una ragazza di diciassette anni lo scorso novembre alla stazione di Bologna. Era stata la diciassette a denunciare la violenza il giorno successivo l’episodio presentandosi all’ospedale Maggiore e raccontando di essere stata aggredita all’interno di un vagone fermo in stazione. Secondo il suo racconto, quella sera si erano avvicinati a lei due persone tra cui l’arrestato e dopo un po’ lei si era accorta di non avere più il cellulare: per gli agenti era stato il venticinquenne marocchino a sottrarglielo e, con la scusa di recuperarlo, l'aveva convinta a seguirlo nella stazione. Il tragitto dei due è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza. L'episodio diventò anche oggetto di un acceso dibattito a causa di un post su Facebook scritto dal parroco bolognese don Lorenzo Guidotti il quale criticò il comportamento della ragazza dicendo di non provare pietà. Poi poco dopo il religioso si scusò per le sue parole.
La mamma della vittima: “Ora quell’uomo capirà che non si gioca col corpo di una ragazza” – “È la notizia più bella. L'ho attesa per mesi. Grazie per avermi telefonato. Ora quell'uomo spero che capisca che non si può giocare col corpo di una ragazza”, ha commentato intanto all’Ansa la notizia dell’arresto del presunto stupratore la mamma della diciassettenne. La donna, che era a fianco della figlia, è stata colta di sorpresa da quella che ha definito una bellissima notizia. “Adesso spero che paghi per quello che ha fatto. Spero sia proprio lui. Non abbiamo avuto segnalazioni ufficiali. Aspetto conferme”, ha aggiunto.