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Covid 19

Bollettino Covid, in Italia 40.990 nuovi casi e 279 morti nella settimana 21-27 dicembre 2023: i dati

Secondo l’ultimo monitoraggio dell’Iss e del Ministero della Salute, sono stati registrati 40.990 nuovi casi e 279 morti nella settimana 21-27 dicembre 2023 (-32,2% e -34,4% rispetto ai sette giorni precedenti). Il calo però “potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi”, si legge nel report.
A cura di Eleonora Panseri
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Immagine di repertorio (Getty)
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Sono stati registrati 40.990 nuovi casi Covid e 279 morti nella settimana 21-27 dicembre 2023, con un calo del -32,2% e -34,4% rispetto ai sette giorni precedenti. È quanto emerge dal monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute.

Tuttavia, il calo "potrebbe, in parte, essere attribuibile a una ridotta frequenza di diagnosi effettuate durante i giorni festivi", si legge nel report. I tamponi eseguiti infatti sono stati 226.649, il 30% in meno rispetto all'ultima rilevazione

Scendono anche incidenza e Rt

Secondo quanto si legge nel report, nel periodo sono stati registrati  70 casi per 100mila abitanti, un dato in diminuzione rispetto al periodo 14-20 (l'incidenza più elevata è stata riportata in Abruzzo, con 149 casi per 100mila abitanti, mentre la più bassa in Sicilia, con 3 casi/100mila abitanti).

Allo stesso modo, indica il bollettino, l'indice di trasmissibilità (Rt) basato sui casi con ricovero ospedaliero è sotto la soglia epidemica, pari a 0,76 (0,73-0,79), in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era di 0,96 (0,93-0,99) al 12 dicembre.

Ricoveri in lieve calo, stabili le terapie intensive

Al 27 dicembre l'occupazione dei posti letto in area medica è pari all'11% (6.834 ricoverati), in leggera diminuzione rispetto alla settimana precedente (al 20 dicembre era all'11,8%), mentre l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva è del 3,2% (281 ricoverati), stabile rispetto alla settimana precedente (3,1%). I tassi di ospedalizzazione e mortalità, così come quello di ricovero in terapia intensiva, aumentano con l'età, presentando i valori più elevati nella fascia over 90 anni.

La variante JN.1 sale al 37%

Anche in Italia corre la variante Jn.1, recentemente dichiarata variante di interesse indipendente dall'Organizzazione mondiale della sanità. "In base ai dati di sequenziamento disponibili nella piattaforma nazionale I-Co-Gen al 25 dicembre – si legge nel monitoraggio – la proporzione di sequenziamenti attribuibili alla variante d'interesse Jn.1 si conferma in crescita, divenendo la variante più frequente nell'ultima settimana di campionamento consolidata (37,1% nella settimana 4-10 dicembre)". "In base ai dati attualmente disponibili – precisano gli esperti – Jn.1 non sembra porre rischi addizionali per la salute pubblica rispetto ad altri lignaggi circolanti".

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