Bojan Panic, che ha ucciso il padre per difendere la madre: “In casa avevo nascosto tutti i coltelli per paura”

Secondo l'avvocata Veronica Manca, il 19enne Bojan Panic è ancora "sotto choc" per la morte del padre. Il giovane di Mezzolombardo lo ha ucciso per difendere la mamma dall'ennesima aggressione.
Il 19enne ha raccontato la sua versione dei fatti durante l'interrogatorio di convalida del fermo. Nella sua testimonianza ha ripercorso la sera tra il 3 e il 4 aprile, quando ha preso un coltello nel tentativo di difendere la mamma dalle botte.
Nei giorni precedenti, Bojan aveva sottratto tutti i coltelli dall'abitazione, nascondendoli per evitare che l'uomo potesse ferire sua madre. "Li avevo nascosti tutti, non volevo che le facesse del male – ha ricordato -. Per questo la sera dell'omicidio ero andato a dormire con il coltellino serramanico nella tasca dei pantaloni. Poi nella notte l'ho visto minacciare mamma e mi sono svegliato. Mi sono alzato dal letto e l'ho colpito".
Almeno cinque fendenti alla schiena secondo quanto emerso dall'autopsia del dottor Dario Raniero dell'Istituto di medicina legale dell'università di Verona. "Non riesco a capacitarmi di quello che ho fatto – ha spiegato -. Solo in questi giorni mi sto rendendo conto". Durante l'ora e mezza di domande, ha ricordato i messaggi minatori che il padre, operaio 46enne, mandava alla madre.
"Voglio collaborare" ha spiegato ancora il 19enne, che ha cercato di fornire gli orari esatti dell'accoltellamento, anche se i ricordi non erano completamente nitidi. L'avvocata ha spiegato che il ragazzo è ancora sconvolto e che ha bisogno di un supporto psicologico. La legale si è mossa con istituzioni e servizi sociali per aiutare la famiglia. "Quella di parlare è stata una scelta che ho condiviso – ha ricordato al Corriere della Sera -. Ha scandagliato tutto quello che è accaduto quella sera, i giorni precedenti e in generale la sua infanzia".
L'intenzione è quella di permettere al ragazzo e a suo fratello di continuare a studiare per non perdere l'anno. "Anche con la didattica a distanza" ha concluso l'avvocata.
Si attende ora la decisione del gip che si è riservato sulla convalida del fermo mentre la Pm non ha chiesto misure cautelari. Importanti saranno anche i riscontri dei telefoni, acquisiti dalla Procura che ha nominato un consulente.