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Bocconi avvelenati e wurstel con chiodi in parchi e giardini per uccidere cani: ogni anno 45mila casi

Sempre più cani sono vittime dei bocconi avvelenati lasciati nei parchi e nei giardini. Oltre 45mila i casi registrati nel 2022.
A cura di Chiara Ammendola
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Alcune delle esche per cani trovate nei parchi a Torino
Alcune delle esche per cani trovate nei parchi a Torino

Ogni anno in Italia 45mila cani vengono avvelenati. I numeri si riferiscono al 2022 e ci riconsegnano un quadro allarmante: ogni 24 ore 123 animali sono vittime di avvelenamento. Bocconi avvelenati, wurstel con i chiodi. Sono tantissimi i casi che quotidianamente i padroni denunciano alle forze dell'ordine e che rappresentano di fatto un gesto violento che sembra ormai consolidato.

Stando a quanto riportato da Corsera una delle province maggiormente colpite dal fenomeno sembra essere quella di Torino dove diversi cani sono morti dopo essere stati avvelenati. Torino, Grugliasco, Nichelino e Moncalieri. Tra tutti il luogo preferito delle mani assassine sembra essere ultimamente l’area cani del parco “Paradiso”, all’incrocio tra Torino, Grugliasco e Nichelino. Alcuni sono deceduti, altri sono stati operati d'urgenza.

Lo testimonia anche Carlo Scati, 71 anni, residente nella zone del parco Paradiso: “È da otto anni che registriamo questi continui tentativi di uccidere i nostri animali, e nelle ultime settimane il fenomeno si è acutizzato, visto che i bocconi avvelenati non si trovano più solo all’interno dell’area cani ma in tutto il parco. E considerando che nei paraggi sono presenti due scuole, il rischio si allarga anche ai bambini. Si deve trovare una soluzione”.

Spesso sono proprio gli stessi cittadini a intervenire bonificando le aree dei parchi e dei giardini dove i cani non sono gli unici a transitare. Nelle aree verdi spesso ci sono anche i bambini la cui vita è messa in pericolo da queste esche: “Il mio cane il mese scorso ha inghiottito un wurstel con i chiodi – continua Carlo nel suo racconto – per fortuna me ne sono accorto subito e sono riuscito a farlo rigurgitare. La proprietaria di un dalmata non è stata così pronta e ha dovuto far operare il suo cane. Tuttavia questi interventi possono costare anche 3 mila euro, non tutti possono permetterselo”.

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