Blocca col suo tir un’auto contromano, il racconto: “Successo tutto in pochi attimi, dovevo fare qualcosa”

Si chiama Sara De Bastiani la camionista di 36 anni che nel pomeriggio di giovedì 27 marzo è intervenuta per fermare un'auto che stava procedendo contromano sulla Ss47 Valsugana. Subito ha interrotto la marcia e ha bloccato la strada con il suo mezzo pesante per fare in modo che le vetture alle sue spalle non si scontrassero con l'altra macchina.
Un gesto che ha sorpreso tutti e la 36enne è stata sommersa di messaggi e di complimenti per il coraggio. Anche se, come ha raccontato a Fanpage.it, non se lo aspettava minimamente. De Bastiani lavora sui camion dallo scorso maggio, un mestiere che per lei "è una grande passione".
"Ci sono tanti momenti in cui mi diverto. Non mi pesa affatto e quando monto sul camion affronto i problemi in una maniera diversa", ha detto. In questi mesi non le era mai capitata una situazione come quella accaduta giovedì ma, ha spiegato, "sulle strade se ne vedono tante".
Come ti è venuto in mente di fare questa cosa? Non è proprio da tutti…
È vero, ma l'unica cosa che mi è passata per la testa in quel momento è che non volevo che l'auto andasse oltre. Mi sono detta che dovevo fare qualcosa, dovevo fermarla. Mi sono sentita "forte" perché ero nel camion, che è grande e con cui sarei riuscita a fermare la macchina, farlo con un'auto sarebbe stato sicuramente diverso.
Sei riuscita a sentire la persona dentro la macchina?
Sì, e mi sono sentita anche un po' in colpa perché mi è dispiaciuto per tutta questa "pubblicità" che sta coinvolgendo anche lei. Ma mi ha detto: ‘Non ti preoccupare. Certo, alcuni commenti fanno male fanno male…". Bisognerebbe capire la situazione dall'altra parte prima di giudicare e fare i ‘leoni da tastiera'.
Ma la signora mi ha detto: "Sei stata il mio angelo, quando hai messo il camion di traverso e lì ho realizzato che ero in contromano, sono scoppiata a piangere". Ti dirò anche che l'imbocco di quella statale è brutto da fare. Di fianco c'è un'altra strada parallela a doppio senso ed effettivamente è un attimo sbagliarsi.
Basta avere per la testa i pensieri che ormai tutti abbiamo per far cose che non si vorrebbero fare, non serve essere ubriachi o drogati. Lei l'ha detto: "Mi hai salvato la vita, potevo morire e non essere più con mia figlia e mia nipote, devo solo ringraziarti tanto".
Ma chi al giorno d'oggi non ha dei pensieri? Ma si fa prima a fare il video o a chiamare la polizia, si fa invece fatica a metterci la faccia, a intervenire. Anche se a me è andata bene perché la situazione lo ha permesso. È andata bene così.
Ti aspettavi tutta questo "notorietà"?
Va bene, sì, ma è anche un po' troppa per come sono fatta. Con il senno di poi forse il post non l'avrei fatto perché mai avrei pensato di smuovere una cosa del genere (ride, ndr).
Forse le persone sono rimaste così colpite da questo altruismo perché non ci siamo più abituati?
Sì, anche quello, l'ho pensato anche io. Forse ormai non siamo più abituati ad aiutare ed essere aiutati. Quindi un gesto così non sembra più scontato e sembra che io abbia fatto chissà cosa. Certo, da un lato poteva succedere il peggio e ho contribuito a fare in modo che non accadesse. Ma tutta questa "pubblicità" mi fa piacere e anche un po' mi imbarazza.
Se mai accadesse, interverresti di nuovo?
Sì, sicuramente, anche se spero che non mi succeda di nuovo! (ride, ndr). Già era il mio terrore, è successo ed è andata bene. Se deve proprio risuccedere, vorrei che accadesse nelle stesse condizioni, non con macchine che arrivano da dietro o con l'auto in contromano a forte velocità.
In quel caso si parla di tutte altre dinamiche e che in zero secondi, come è accaduto in questo caso, non so come gestirei. Anche perché non c'è stato davvero modo di ragionare. Ieri in pochissimi attimi sono riuscita a pensare: ‘Devo fermarla?', a guardare lo specchietto, a dire: ‘Sì, ce la posso fare', e a buttarmi.