Bin Laden, su Wikileaks i nomi dei suoi traditori: hanno rivelato la posizione del leader di Al Qaeda
La morte di Osama Bin Laden è ancora avvolta nel mistero, ma L'Espresso e Repubblica hanno scovato tra i molti file pubblicati da Wikileaks le schede dei due terroristi che hanno tradito il leader di Al Qaeda. Si tratta di prigionieri rinchiusi a Guantanamo che hanno rivelato, dopo torture ripetute, il nome del corriere che permetteva a Bin Laden di comunicare con i suoi uomini in Pakistan attraverso alcuni “pizzini” – proprio come il boss mafioso Provenzano. Seguendo il corriere, l'Intelligence americana è riuscita a trovare e uccidere lo sceicco del terrore.
Osama Bin Laden utilizzava dei pizzini per sfuggire alle intercettazioni e alla sorveglianza digitale, ma proprio questa precauzione gli è stata fatale. Ai due terroristi detenuti e torturati a Guantanamo, Khalid Sheikh Mohammed e Abu Faraj al-Libi, è bastato fare il nome dell'uomo responsabile delle comunicazioni di Bin Laden in Pakistan per decretare la fine della leggenda del terrorismo globale cominciata l'11 settembre del 2001.
Khalid Sheikh Mohammed è proprio la mente degli attentati al World Trade Center e al Pentagono, laurato in ingegneria, considerato un pericoloso e sanguinario pazzo omicida. Abu Faraj al-Libi è il numero tre di Al Qaeda e uomo di fiducia di Bin Laden. Nei file diffusi da Wikileaks alle testate giornalistiche italiane, si legge che:
“Nel luglio del 2003 il detenuto ha ricevuto una lettera da quello che è stato designato come il corriere di Osama Bin Laden, Maulawi Abd al-Khaliq Jan. Nella lettera si chiedeva al prigioniero Al-Libi di assumersi la responsabilità di raccogliere donazioni, organizzare gli spostamenti e distribuire i fondi alle famiglie in Pakistan. Osama affermava che il detenuto sarebbe il messaggero ufficiale tra lui e gli altri in Pakistan. A metà del 2003, il prigioniero ha trasferito la propria famiglia ad Abbottabad, Pakistan, e ha lavorato tra Abbottabad e Peshawar”.
Il resoconto dell'interrogatorio di al-Libi cita precisamente la località in cui il leader di Al Qaeda è stato scovato e ucciso dai Navy Seals americani. Risale al 2008 e riporta il nome del corriere utilizzato da Osama Bin Laden, Maulawi Abd al-Khaliq Jan. Ma le indagini erano partite già dal 2003, quando gli Stati Uniti avevano catturato Khalid Sheikh Mohammed. Entrambi i detenuti, due pericolosi assassini, sono stati sottoposti a torture inumane come il waterboarding. Adesso ricomincia il dibattito sulla legittimità dell'utilizzo di tali tecniche di interrogatorio, che evidentemente sono riuscite ad ottenere il più grande risultato nella lotta al terrorismo degli ultimi dieci anni: la morte di Bin Laden.