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News sull'omicidio di Rkia Hannaoui a Rovigo

Bimbo uccide la mamma con la pistola trovata a casa del vicino. Condannato proprietario dell’arma a Rovigo

I fatti sono avvenuti nel marzo dello scorso anno ad Ariano Polesine. Il proprietario di casa 82enne è stato condannato per concorso in omicidio colposo e omessa custodia di un’arma da fuoco. Il figlio di Rkia Hannaoui avrebbe trovato l’arma in un comodino in casa dell’anziano.
A cura di Biagio Chiariello
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Rkia Hannaoui e la sua casa di Ariano Polesine
Rkia Hannaoui e la sua casa di Ariano Polesine
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Una pistola trovata da un bimbo in un cassetto era diventata l’arma che nel marzo 2023 uccise la 31enne marocchina Rkia Hannaoui, ad Ariano Polesine, provincia di Rovigo. Un episodio costato due anni e 6 mesi di reclusione all’82enne Giacomo Stella.

Il giudice per l'udienza preliminare Carlo Negri lo ha infatti ritenuto responsabile dei reati di concorso colposo in omicidio colposo e omessa custodia dell'arma.

Un mistero che era durato alcuni giorni, fino a quando non era emersa la tragica verità. A sparare, involontariamente, era stato il figlio più piccolo della donna, di origine marocchina, che all'epoca dei fatti aveva 8 anni. Insieme al fratello maggiore, aveva preso di nascosto l'arma di Stella, il proprietario della casa in cui vivevano, e aveva inavvertitamente esploso un colpo, che aveva centrato la madre alla testa, causandone il decesso.

L'anziano viveva nell'appartamento adiacente e, secondo le ricostruzioni, la pistola era stata trovata dal piccolo in un cassetto del comodino della sua camera da letto. I due bimbi erano in confidenza con lui e sembrerebbe che accedessero frequentemente al suo appartamento. A lanciare l'allarme era stato proprio il più piccolo. Le indagini dei carabinieri avevano poi contribuito a ricostruire la dinamica degli eventi.

Tramite il suo legale, l’uomo (condannato in rito abbreviato anche ad una provvisionale di 100mila euro come risarcimento per la famiglia) ha già annunciato il ricorso in appello: l'82enne non andrà quindi in carcere fino a sentenza definitiva.

Secondo l'avvocato, la pistola era custodita nel cassetto di un comodino nella camera da letto dell'anziano, che la teneva per protezione personale. L'incidente sarebbe stato in qualche modo decontestualizzato, poiché Stella viveva da solo, in isolamento, e i bambini si erano introdotti in un'area a cui non avevano accesso autorizzato.

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