Bimbo soffoca per una caramella, salvato da un infermiere: “Ero lì per caso, dovevo prendere mia figlia”
Tragedia fortunatamente solo sfiorata ieri 12 maggio a Conselve, in provincia di Padova. Un bimbo di tre anni ha rischiato di soffocare mentre mangiava una caramella: è stato salvato prima dall’intervento di una insegnante e poi da quello professionale di un infermiere specializzato del Suem 118 che di fatto si è trovato nel punto giusto al momento giusto.
Il fatto è accaduto ieri verso l’ora di pranzo in via monsignor Beggiato, nel parcheggio antistante le scuole medie poco dopo le 13, dove una mamma aveva posteggiato la propria auto in attesa che uscisse da scuola il figlio più grande. In auto vi era il bimbo di 3 anni, che già soffre di patologie neurologiche: il piccolo stava mangiando una caramella che gli sarebbe andata di traverso, la madre ha visto che stava iniziando a soffocare e ha subito avuto la lucidità di uscire dall'abitacolo per chiedere aiuto.
Nel frattempo una maestra è uscita dalla scuola e ha cominciato a praticare le prime manovre disostruttive. La fortuna ha poi avanti voluto che davanti all'auto con il bimbo in difficoltà passare un infermiere del 118. Si tratta di Lorenzo Zambon, che anch'egli si era recato a scuola a prelevare la figlia.
Ho compreso subito la gravità della situazione e sono corso subito avviando la procedura che ben conosco", racconta Zambon al Gazzettino. "Mi sono trovato dinanzi ad una ostruzione delle vie aeree da corpo estraneo, al quale è seguito un probabile arresto respiratorio e una crisi convulsiva". L'infermiere ha dapprima praticato la disostruzione delle vie aeree, poi la ventilazione cardio-polmonare al piccolo.
Quando è arrivato il personale del Suem 118 il piccolo era già fuori pericolo. È stato comunque trasportato nella Pediatria dell'ospedale di Schiavonia per tutti gli esami del caso. Da Padova nel frattempo si è alzato anche l'elisoccorso, ma per fortuna l'emergenza è rientrata.
"Ho semplicemente fatto quello che è necessario, aggiungendo assistenza e osservazione in attesa che arrivassero i colleghi dell’ambulanza ai quali ho poi consegnato il piccolo", dice ancora Zambon, che sottolinea il fatto che "questo intervento è avvenuto nella Giornata internazionale dell’infermiere, una professione che svolgo con passione da tanti anni".