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Bimbo muore durante il parto. Aperta inchiesta: “Cesareo negato”

È stata aperta un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Avezzano, in provincia de L’Aquila. L’indagine riguarda il caso di un bimbo deceduto nel grembo della madre all’ospedale S.S. Filippo e Nicola.
A cura di B. C.
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La procura di Avezzano, in provincia de L’Aquila ha aperto un'indagine sul caso di un bimbo deceduto nel grembo della madre all’ospedale S.S. Filippo e Nicola. A denunciare l’accaduto è stata la stessa donna, una 26 enne di origini romene residente a Tagliacozzo col marito. La partoriente si era recata nella struttura ospedaliera per dare alla luce il suo piccolo, nella giornata di giovedì scorso. La donna era giunta alla fine del tempo di gravidanza ma non aveva gli stimoli del parto. Per questo i medici, come spiega il Centro, hanno deciso di ricoverarla e di indurgli il parto tramite l’applicazione di una fettuccia, cioè una tecnica per indurre il travaglio in modo farmacologiche per stimolare le contrazioni necessarie. Sembra però, almeno secondo la denuncia presentata dai genitori del feto, che in un primo momento non fossero disponibili. La giovane è stata così sottoposta ad altre stimolazioni che però non l'hanno aiutata a dare alla luce il piccolo. Dopo 12 ore, la 26 enne ha cominciato ad essere fortemente provata  dalle varie induzioni al parto senza successo.  Così, il marito, vedendola in difficoltà, ha chiesto ai medici di procedere con un cesareo. La risposta dell'equipe sanitaria però è stata un secco "no". Ma dopo qualche ora gli stessi medici non hanno sentito più il battito del cuore del nascitura ed hanno dovuto constatare la morte del feto. Ora spetterà alla magistratura accertare le cause del decesso del piccolo.

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