Bimbo muore dopo iniezione di cortisone: la procura apre un’inchiesta
Un dramma consumatosi nel tentativo di alleviare le sofferenze: un bimbo di 4 anni è morto in seguito ad un'iniezione. E' accaduto a Palma di Montechiaro, in provincia di Agrigento. Alessandro, che avrebbe compiuto 5 anni il prossimo 12 marzo, era affetto da bronchite. Ieri sera la madre aveva praticato un'iniezione di Bentelan, farmaco a base di cortisone utile per alleviare i problemi respiratori, associata a Rocefin, antibiotico. La cura, su consiglio del medico, ha causato un peggioramento delle condizioni del bambino, che è morto poco dopo. L'arrivo dei soccorsi, allertati dai genitori affranti, è stato inutile. Poco prima che morisse, Alessandro era stato portato alla guardia medica di Palma e all'ospedale San Giacomo d'Altopasso di Licata. "Non si può morire per una bronchite", ha affermato il padre. Il sostituto procuratore Santo Fornasier ha aperto un'inchiesta e ha disposto l'autopsia, mentre la polizia del commissariato di Licasa indaga sul caso.
Morto a 4 anni per un'iniezione di cortisone – Secondo la ricostruzione dei genitori, Alessandro, quarto di cinque figli, ieri mattina era andato come sempre alla scuola materna. Qualche ora dopo, però, una delle maestre aveva chiamato i genitori, Giuseppe Pesce, 47 anni, e Maria Lo Giudice, 43 anni. Il piccolo aveva una forte tosse, e con il passare delle ore stava sempre peggio. Il medico di cura, allertato poco dopo, aveva prescritto alcuni farmaci, tra cui il Rocefin e il Bentelan. Poco dopo le 20.30 di sera, quindi, la mamma aveva prima fatto un'iniezione di antibiotico, poi, mentre le condizioni di suo figlio peggioravano, aveva proseguito con il cortisone. Vana la corsa in ospedale, il bambino è arrivato al pronto soccorso di Licata già morto. Sul posto era accorso anche il medico che qualche ora prima aveva prescritto la cura rivelatasi fatale. "Ho fatto su indicazione del medico l'iniezione ad Alessandro. Ma subito dopo si è sentito male, abbiamo cercato di soccorrerlo ma è morto mentre era tra le mie braccia", ha detto la madre della vittima.