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Bimbo muore a 3 anni per rara sindrome dopo aver mangiato formaggio a latte crudo: “Non accada mai più”

Il piccolo è deceduto dopo un mese e mezzo di calvario durante il quale ha lottato in un letto d’ospedale a Genova. Appello dei genitori: “Servono etichette chiare sui latticini prodotti con latte crudo. Non deve accadere mai più a nessun bambino”.
A cura di Antonio Palma
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Non dovrà succedere mai più a nessun bambino, questa sarà la mia battaglia” è il grido di dolore del papà di un bambino ligure di soli 3 anni morto per una rara malattia, la sindrome emolitica-uremica, probabilmente dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato. Il piccolo è deceduto alla fine del maggio scorso dopo poco più di un mese e mezzo di calvario durante il quale ha lottato in un letto d’ospedale a Genova.

Tutto sarebbe iniziato da una gita in montagna durante la quale la famiglia aveva acquistato da un’azienda casearia del formaggio a latte crudo e non pastorizzato e che probabilmente era contaminato da qualche ceppo di Escherichia Coli. Il piccolo lo ha mangiato nelle settimane prima di Pasqua, dieci giorni dopo i primi sintomi come la dissenteria. Infine i sintomi più gravi e la corsa all’Ospedale pediatrico Gaslini di Genova la mattina di Pasquetta.

Bimbo affetto da SEU, la sindrome emolitica-uremica

I medici hanno capito subito che era qualcosa di grave, hanno messo in atto tutte le contromisure necessarie ma per il piccolo è stato l'inizio di un incubo con un finale tragico. Le condizioni del bambino si sono aggravate sempre di più fino al ricovero in rianimazione e per i genitori e la famiglia del bimbo sono stati cinquanta giorni di calvario.

Per settimane tutti hanno sperato e atteso il momento in cui si sarebbe risvegliato ma il bambino purtroppo non si è mai più ripreso, esalando l’ultimo respiro il 21 maggio scorso dopo arresti cardiaci e due interventi chirurgici. Una tragedia che ha spinto i genitori a intraprendere una campagna di informazione e consapevolezza perché non accada mai più.

I genitori: "Un caso è già troppo, servono etichette chiare"

“Sembra banale ma certe cose quando succedono cambiano per sempre la vita, e questo stupido acronimo: SEU, (la sindrome emolitica-uremica) ha cambiato quella del mio piccolino, la mia, quella della mamma, dei nonni, fratelli, zii e quella di tutte le persone che hanno avuta la fortuna di vederlo correre nel vicolo e in passeggiata nei suoi splendidi due anni e mezzo Vorrei che quanto scritto possa mettere in guardia i genitori dai rischi della SEU per tutti i bambini” ha dichiarato il papà, aggiungendo: ”Non dovrà succedere mai più a nessun bambino, questa sarà la mia battaglia”.

“Porteremo avanti questa battaglia, spingendo affinché venga introdotto l’obbligo per tutti di apporre etichette chiare sui latticini prodotti con latte crudo. Sulle confezioni di formaggio potrebbe esserci il simbolo di un bambino piccolo barrato, per esempio una cosa semplice e immediata” ha aggiunto la madre al Quotidiano Ivg, concludendo: “Le contaminazioni possono verificarsi e ciò che è successo è molto raro, ma è successo. E un caso è già troppo”.

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