850 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Neonato morto su nave, la mamma lo lasciava nell’armadietto nei turni di lavoro, la difesa: “Lo allattava”

Secondo quanto finora ricostruito, il bimbo trovato morto su una nave da crociera era nato 3 giorni prima. La mamma lo lasciava nell’armadietto del personale quando doveva lavorare per evitare che cadesse. La difesa: “Lo ha sempre allattato”. Del caso si occupa la procura di Grosseto.
A cura di Gabriella Mazzeo
850 CONDIVISIONI
immagine di repertorio
immagine di repertorio

Sono appena iniziate le indagini relative alla morte del neonato trovato sulla nave da crociera Silver Whisper. La mamma, Chan Jheansel Pia Salahid, di 28 anni, lavorava a bordo dell'imbarcazione e aveva partorito il bambino appena due giorni prima, secondo quanto è stato ricostruito. Il piccolo era infatti nato nella rotta tra Civitavecchia e Porto Santo Stefano nella giornata di venerdì 17 maggio.

L'avvocato della mamma: "Lo ha sempre allattato"

Sono ancora moltissimi i dettagli da chiarire, ma per la morte del piccolo sono state fermate anche due colleghe accusate di aver aiutato la 28enne a nascondere il bimbo nella cabina del personale, lasciandolo solo per ore. Le due compagne di lavoro della 28enne sono difese dagli avvocati Luca e Mario Fabbrucci mentre la mamma del piccolo è difesa dal legale Giovanni Di Meglio.

La difesa delle tre donne ha chiarito che il piccolo sarebbe stato "sempre allattato dalla madre" dal giorno della nascita e che la 28enne aveva chiesto aiuto alle colleghe di lavoro per tenere il neonato al sicuro durante i turni. Il bimbo veniva tenuto nascosto nella cabina del personale e tutte e tre usavano accorgimenti per evitare che il neonato cadesse o si facesse male in loro assenza.

La mamma del neonato è accusata di omicidio

Quando il piccolo doveva restare solo, veniva lasciato nell'armadietto della cabina di alloggio per evitare che cadesse dal letto. Le ante venivano lasciate aperte per farlo respirare. Secondo la difesa della 28enne, queste azioni fanno credere che non vi fosse l'intenzione di uccidere il bimbo ma che si sia trattato di negligenza. Non è chiaro come mai la donna avesse dovuto continuare a lavorare pur avendo con sé il bimbo nato da pochissimi giorni.

L'allarme è stato dato dai colleghi

L'allarme del decesso è partito quando il comandante della nave ha saputo della morte del neonato nella cabina dalle tre dipendenti. Non è chiaro se il comandante dell'imbarcazione sapesse della presenza del bimbo a bordo. Le tre sono ora nel carcere di Sollicciano a Firenze dove aspettano l'udienza di convalida mentre la procura di Grosseto ha conferito per venerdì 24 maggio l'incarico per l'autopsia all'ospedale Misericordia.

850 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views