Bimbo morto durante vacanza in Egitto, la salma è in Italia: “Tumore al cervello? Servono altri accertamenti”
È tornata in Italia la salma del bimbo friulano di 9 anni morto nei giorni scorsi durante una vacanza con la famiglia a Marsa Alam, nel governatorato del Mar Rosso, in Egitto. La salma del piccolo è stata prima portata a Il Cairo e, completata la documentazione autorizzativa, è stato avviato il rimpatrio nel nostro Paese con un aereo atterrato a Venezia, con scalo a Istanbul, come riporta Il Gazzettino.
Mamma, papà e i due figli, originari di Laipacco di Tricesimo, in provincia di Udine, erano arrivati nel Paese nordafricano il 2 gennaio scorso e sarebbero dovuti tornare a casa il 9 gennaio. Uno dei due bambini, che aveva compiuto da poco gli anni (il 23 dicembre), si è sentito male dopo una gita in barca, accusando un forte mal di testa e svenendo improvvisamente. Portato dal medico del resort, gli era stata somministrata una flebo, ipotizzando un colpo di calore. Tuttavia, durante la notte le sue condizioni si erano aggravate drammaticamente, e nonostante il trasferimento in ospedale, è deceduto il 6 gennaio. Da lì sono partite le indagini del caso.
Il decesso sarebbe stato causato da "complicazioni di un tumore cerebrale, di cui soffriva già prima del viaggio in Egitto", aggravate da "un'infezione da polmonite batterica, che ha provocato un arresto cardiaco", come ha comunicato la Direzione delle Questioni Sanitarie del Mar Rosso tramite un post su Facebook.
Patologie, queste, delle quali i genitori non erano assolutamente a conoscenza. Per questo non ci stanno e chiedono nuove analisi per cercare di capire esattamente cosa è successo al figlio. "Hanno chiesto di effettuare ulteriori accertamenti per comprendere appieno i reali eventi e le cause che hanno portato alla tragica scomparsa", ha reso noto l'avvocata Maria Virginia Maccari, che assiste la famiglia.