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Bimbo morto dopo un calcio a una finestra: imputato tecnico Acer a Bologna

Il gip di Bologna Grazia Nart ha chiesto l’imputazione coatta per il tecnico Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna) accusato di omicidio colposo per la morte del piccolo Alessandro do Rosario. Il bambino, di soli 9 anni, il 5 agosto del 2016 si ferì a morte con il vetro di una portafinestra di un appartamento Acer.
A cura di D. F.
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Il giudice per le indagini preliminari di Bologna Grazia Nart  ha chiesto l'imputazione coatta per il tecnico Acer (Azienda Casa Emilia-Romagna) accusato di omicidio colposo per la morte del piccolo Alessandro do Rosario. Il bambino, di soli 9 anni, il 5 agosto del 2016 si ferì a morte con il vetro di una portafinestra di un appartamento Acer a Bologna, in via Benini. La Procura della Repubblica aveva chiesto l'archiviazione per il tecnico 43enne, così come per la madre del bimbo, accusata di omicidio colposo e abbandono di minore, e per la sorella, indagata per abbandono di minore. Per quanto riguarda le due donne la richiesta di archiviazione è stata accolta dal gip.

Il giudice, nel respingere la richiesta di archiviazione per il tecnico, ha anche chiesto alla Procura di "individuare altri soggetti eventualmente responsabili per Acer, Acer Promos e il Comune di Bologna" in ordine al reato di omicidio colposo. Il bambino, originario di Capo Verde, si era reciso l'aorta femorale dando un calcio a una porta-finestra nel tentativo di liberare il nipotino di 3 anni, rimasto intrappolato in balcone; i due bimbi erano soli in casa visto che la madre, 44 anni, e la sorella (la mamma del bambino più piccolo), 25 anni, erano uscite pochi minuti per fare la spesa. La richiesta di archiviazione della Procura per il responsabile dell'area manutenzione di Acer, a cui tramite il suo legale si è opposto il padre del bambino, si fondava sul fatto che l'infisso, montato nel 2011, prima cioè della consegna dell'appartamento alla famiglia, non rientrava nella normativa in vigore dal maggio 2014: non vi era cioè l'obbligo di sostituire un vetro preesistente, anche se potenzialmente pericoloso perché troppo sottile.

Secondo il gip tuttavia "pur non essendovi alcuna norma che imponga in via generale la sostituzione in tutti i condomini dei vetri esistenti con vetri a norma, è evidente che nel caso in cui vengano effettuati lavori di ripristino all'interno di un alloggio che includano sostituzioni di vetri preesistenti, la normativa in materia di sicurezza assume particolare rilievo" e "il locatore è tenuto a consegnare al conduttore la casa in buono stato di manutenzione".

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