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Bimbo di 5 anni sviene in piscina, operatrice 118 guida i genitori al telefono per rianimarlo: salvo

La storia a lieto fine è raccontata dalll’Asl Toscana sud est. L’episodio è avvenuto lunedì 22 luglio in una struttura privata a Pieve a Maiano nel comune di Civitella in Val di Chiana, in provincia di Arezzo.
A cura di Biagio Chiariello
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Era stato trovato privo di sensi in una piscina di una struttura ricettiva nel comune di Civitella in Valdichiana, in provincia di Arezzo. La sua avrebbe potuto essere una tragedia: invece è invece diventata la cronaca di un salvataggio.

Protagonisti di questa storia sono un bambino di 5 anni, i suoi genitori e la centrale del 118. A raccontarla è la Asl Toscana Sud Est.

I fatti sono avvenuti lunedì 22 luglio in un agriturismo di Pieve a Maiano, comune nei pressi del Valdarno. Sono quasi le 20 quando papà e mamma, turisti, ospiti della struttura, si accorgono che il loro figlioletto galleggia senza sensi in piscina. Grazie all'intervento del personale, lo tirano fuori. Il piccolo però non risponde, è privo di coscienza. Quindi chiamano il 118.

La zona è abbastanza impervia, per un'ambulanza non è semplice arrivarci in poco tempo. Così l'operatrice del 118 guida i genitori al telefono per le manovre rianimatorie.

In queste condizioni – spiega ora – la cosa fondamentale è intervenire con rapidità. Per prima cosa ho chiesto se respirasse e quando mi hanno risposto di sì ho chiesto di posizionarlo sdraiato, senza niente che coprisse la testa e il busto. Poi ho detto ai familiari di mettersi a lato del figlio, con una sola mano sul torace e di iniziare a comprimere il petto di almeno 5 centimetri per ogni spinta. Io intanto davo il ritmo al telefono".

Poco dopo il piccolo ha iniziato a piangere e ad espellere acqua, liberando le vie aree.

In queste situazioni è necessario chiedere subito aiuto e seguire alla lettera le istruzioni impartite dagli operatori della Centrale del 118 nonostante lo stato di agitazione e paura – spiega Simone Nocentini, direttore della centrale operativa 118 dell'Area provinciale aretina e responsabile di area dipartimentale emergenza territoriale 118 -. Le manovre prearrivo sono fondamentali in quelle condizioni in cui a fare la differenza possono essere sufficienti pochissimi minuti. Chiunque può eseguirle, non servono particolari capacità o competenze, basta affidarsi agli operatori e alle operatrici del 118 che ringrazio".

Sull'episodio è intervenuto anche il dottor Simone Nocentini, coordinatore aretino del 118 per la Usl Toscana sud-est: "In queste situazioni – spiega il dottor Simone Nocentini, coordinatore aretino del 118 per la Usl Toscana sud-est – bisogna affidarsi con totale fiducia alle istruzioni impartite dalla centrale operativa, anche quando si è in preda alla paura. Non sono manovre difficili, nemmeno per un profano, chiunque può eseguirle e possono fare la differenza in attesa che arrivino i soccorritori professionali".

Il piccolo nel frattempo è stato dimesso dall’ospedale Meyer di Firenze, totalmente fuori pericolo

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