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Bimbo di 5 anni ingerisce una pila e rischia di morire: salvato dai medici del Sant’Orsola di Bologna

I fatti risalgono a marzo, ma solo negli ultimi giorni Haider – questo il nome del bimbo – è stato finalmente dimesso dall’ospedale dopo un intervento chirurgico e un lungo ricovero in terapia intensiva.
A cura di Davide Falcioni
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Un bambino di cinque anni che aveva accidentalmente ingerito una pila è stato salvato dai medici dal reparto di Cardiochirurgia e chirurgia pediatrica del Policlinico Sant’Orsola di Bologna. I fatti risalgono a marzo, ma solo negli ultimi giorni Haider – questo il nome del bimbo – è stato finalmente dimesso dall'ospedale.

Il piccolo aveva ingerito una pila a disco all’insaputa dei genitori. Ad Ancona, ovvero nell'ospedale più vicino alla sua abitazione, la batteria era stata estratta, ma nei giorni seguenti il bambino aveva iniziato a stare male, vomitando sangue. Haider era quindi stato trasferito al Sant'Orsola. "Questo tipo di pila è pericoloso, perché si attacca alla mucosa esofagea e può portare anche alla perforazione dell’esofago – ha spiegato al Resto del Carlino il professore Mario Lima, direttore della Chirurgia pediatrica, che ha eseguito l’operazione –. E in caso di perforazione, potrebbe essere colpita anche l’aorta, creando una fistola tra l’arteria e l’organo".

Per Haider si è subito resa necessaria un'operazione. Il professore Lima ha fermato con una sonda il sanguinamento dalla parte dell’esofago mentre il collega cardiologo Andrea Donti ha applicato una endoprotesi dalla parte dell’aorta. Dopo l’intervento, il piccolo è stato trasferito in Terapia intensiva, monitorato dall’equipe della dottoressa Marta Agulli (Anestesia e terapia intensiva cardiochirurgica), quindi la degenza durata mesi e la riabilitazione fino al ritorno a casa. "Questa storia deve essere un monito per i genitori – ricorda Lima –: devono porre attenzione nei casi di ingestione delle pile a disco, mai da sottovalutare". Le conseguenze, come è accaduto per il piccolo Haider, possono essere decisamente gravi.

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