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Bimbi senza più genitori e padri senza più figli, il dramma dei superstiti del naufragio di Crotone

Si tratta di persone e bimbi sotto shock, devastati da un orrore che si è consumato sotto i loro occhi e a cui il team di primo soccorso psicologico di Medici Senza Frontiere sta cercando di dare assistenza.
A cura di Antonio Palma
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Bimbi e ragazzini che hanno visto l'interra famiglia sparire tra le onde e sono rimasti senza più genitori, padri che hanno visto morire i loro bimbi senza potere fare nulla per loro e giovani che hanno assistito impotenti alla tragedia, perdendo fratelli e madri, è il dramma dei superstiti del devastante naufragio di Crotone in cui hanno perso la vita almeno 59 persone dopo che l'imbarcazione su cui viaggiavano si è schiantata sugli scogli a poche centinaia di metri dalla riva, tra le onde grosse del mare agitato.

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Si tratta di persone sotto shock, devastate da un orrore che si è consumato sotto i loro occhi e a cui il team di primo soccorso psicologico di Medici Senza Frontiere sta cercando di dare assistenza. "Purtroppo è stata una giornata intensa e carica di emozioni in cui abbiamo cercato di dare supporto ai sopravvissuti con il nostro team di psicologi e mediatori" ha spiegato Sergio di Dato, capo progetto di MSF, raccontando alcune delle terribili storie dei superstiti e la prima giornata di intervento nel Cara di Crotone dove ci sono adesso circa 60 sopravvissuti, quasi tutti afgani, a cui si devono aggiungere 22 persone in ospedale, tra cui 6 bambini.

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Tra di loro tra i casi più difficili quello di una signora afgana che ha perso il marito e appare estremamente provata, ma anche quello di un ragazzo afgano di 16 anni che ha perso la sorella di 28 anni dopo essere arrivato con lei a nuoto sulla spiaggia e aver pensato di avercela fatta. "Quando abbiamo attivato il nostro family link per far avvisare la famiglia del ragazzo dell'evento, purtroppo il ragazzo non ha avuto il coraggio di avvisare i genitori" ha rivelato il capo progetto di MSF spiegando che il team della Ong nei prossimi giorni seguirà il caso per fare arrivare il messaggio del giovane ai genitori.

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Tanti sono però i casi di famiglie completamente distrutte dal naufragio e bimbi rimasti orfani. C'è un signore afgano di 43 anni che si è salvato col figlio più grande di 14 anni ma nel disastro ha perso gli altri tre figli di 13, 9 e 5 anni e la moglie. Un bambino afgano di 12 anni invece ha perso tutta la famiglia di 9 persone che erano partite con lui nella speranza di una vita migliore in Europa, tra cui 4 fratelli e i genitori. Altri due fratelli afgani, di cui uno minore, hanno perso i genitori ed hanno un fratello ricoverato, un minore di 17 anni ricoverato ha perso i genitori mentre 3 fratelli afgani in ospedale hanno perso madre, padre e 2 sorelle.

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Secondo la ricostruzione dei volontari di medici senza frontiere, i migranti "sono caduti in acqua a 150 metri dalla riva" quando, probabilmente, "l'imbarcazione ha colpito uno scoglio" sommerso. "Non ci sono" infatti "casi di ustione tra i sopravvissuti, il che escluderebbe un'esplosione".  Il naufragio di Crotone “è un pugno sullo stomaco, non ci sono altre parole: nel Mediterraneo si continua a morire in modo incessante in un desolante vuoto di capacità di soccorso. A poche decine di chilometri dalle coste italiane, quando la meta era davanti agli occhi, è annegato il futuro di decine di persone che cercavano una vita più sicura in Europa. È umanamente inaccettabile e incomprensibile perché siamo sempre qui ad assistere a tragedie evitabili” ha dichiarato Sergio Di Dato.

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