Bimbi forzati a saltare davanti al crocifisso per scacciare il diavolo, maestra condannata a 4 anni
Quattro anni e sei mesi di reclusione per maltrattamenti e lesioni personali ai danni dei piccoli alunni della scuola elementare a lei affidati, è questa la pena inflitta dal Tribunale di Lecce in primo grado a una maestra di una scuola primaria del Salento finita al centro di una delicata inchiesta sulle violenze in classe su un alunno disabile avvenute circa quattro anni fa. I fatti contestati alla donna, una 68enne maestra di scuola elementare di Casarano, risalgono infatti all'anno scolastico 2016-2017. L'episodio più grave imputato alla donna riguarda un alunno disabile preso a schiaffi dalla maestra durante l'ora di educazione fisica e colpito all'orecchio nonostante portasse protesi acustiche.
L'inchiesta a carico dell'insegnante era partita proprio a seguito della denuncia dei genitori del bambino che erano venuti conoscenza dei suoi comportamenti e si erano rivolti ai carabinieri. Da lì è partita la delicata inchiesta che ha portato alla luce un comportamento violento dell'insegnante anche su altri bimbi della scuola. A seguito degli accertamenti investigativi dei militari dell'arma coordinati dalla Procura, infatti, son emerse anche altre testimonianze di bimbi e genitori che hanno confermato i metodi poco ortodossi della docente. Si parla di diversi episodi di presunti maltrattamenti come costringere i bambini a rimanere in ginocchio per lungo tempo o a saltare davanti al crocifisso per scacciare il diavolo. "Qui dentro c’è il diavolo”; “il diavolo ha potere su di voi”; “pestate con tutti e due i piedi il diavolo”: sono le frasi che, secondo alcuni genitori, sarebbero state proferite.
L'insegnante, che dal suo canto ha sempre negato ogni addebito, per questo era stata già sospesa dal servizio. Ora è arrivata anche la decisione del Tribunale al termine del processo con rito abbreviato con una condanna superiore alla richiesta dell' accusa . La giudice monocratica Francesca Mariano infatti ha emesso la sentenza di condanna a oltre 4 anni e ha imposto alla dona anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e una provvisionale per il risarcimento della parte offesa.