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Incidente del bus a Mestre

Bimbi coi nonni fuggiti dalla guerra per morire su un bus, il dramma delle vittime ucraine a Mestre

“Cerchiamo i parenti in Ucraina, ma la linea cade per le bombe”, ha rivelato il console ucraino in Italia, raccontando che molti di loro venivano da zone vicino al fronte. Quello degli ucraini è il bilancio delle vittime più pesante, nove morti tra cui una bimba e i suoi nonni.
A cura di Antonio Palma
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Erano scappati dalla guerra in Ucraina e stavano cercando di ricostruire la loro vita nell’Europa occidentale ma un tragico destino si è accanito su di loro anche in quello che doveva essere un giorno di vacanza a Venezia. Tra le 21 vittime della tragedia del bus di Mestre anche un gruppo di rifugiati ucraini che, insieme ad altri connazionali, in questi giorni avevano deciso di trascorrere una breve vacanza nel capoluogo veneto. Del gruppo di otto persone, tutti cittadini ucraini, sono sopravvissuti solo tre.

Tra le vittime purtroppo anche una bambina e i suoi due nonni, deceduti nella caduta del pullman dal cavalcavia mentre tornavano al camping in cui alloggiavano a Mestre. Dovevano essere due o tre giorni di soggiorno al campeggio Hu ma si sono trasformati in dramma. Tra i sopravvissuti invece la mamma della bimba e figlia della coppia, ora ricoverata all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove è stata raggiunta dal marito, non coinvolto nel tragico schianto.

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Il nucleo famigliare risiedeva in Croazia dove aveva trovato riparo lo scorso anno per sfuggire all’invasione russa dell’Ucraina. Come ha riferito il console generale d'Ucraina a Milano, Andrii Kartysh, madre, figlia e nonni nei giorni scorsi erano arrivati in Italia per trascorrere una breve vacanza mentre il padre era rimasto in Croazia. "L'ho incontrato, è disperato", ha spiegato il console, raccontando il dolore e le difficoltà di dover avvertire i famigliari delle vittime ucraine in patria dove sono in corso i bombardamenti.

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"Abbiamo ricevuto le telefonate dei parenti che stanno lì. Quando abbiamo parlato con uno di loro, per dire che una signora era morta, la linea è caduta perché è cominciato un bombardamento" ha rivelato il console, constatando amaramente: "Sono fuggiti dalla guerra, per morire su un bus". Molte delle vittime ucraine dell'incidente di Mestre erano rifugiati che scappavano dalle zone di guerra come ad esempio Donetsk e Kherson. Si tratta di due nuclei famigliari ora distrutti dalla tragedia.

Secondo l’ambasciata ucraina in Italia, gli ucraini coinvolti dell’incidente di Mestre sono 15. Nove di loro purtroppo sono morti mentre altri sei sono feriti e ora ricoverati nei vari ospedali veneti con ferite di varia gravità. Tre questi ultimi una bambina di 4 anni che viaggiava con la mamma, ricoverata in condizioni gravissime al reparto grandi ustionati dell'ospedale di Padova. Quello degli ucraini dunque è il bilancio delle vittime più pesante. “Una tragedia che si fa fatica a comprendere perché il dolore e la sofferenza che anima queste persone è indicibile ed esige rispetto”, ha detto il prefetto di Venezia, Michele Di Bari.

Ancora 9 feriti in terapia intensiva

Secondo il bollettino quotidiano della Regione Veneto di oggi, 9 persone sono ancora al momento in terapia intensiva. Si tratta di 8 adulti e un minore. Per quanto riguarda i feriti non gravi confermato il numero di 15, composto da 12 adulti (7 donne e 5 uomini) e 3 minori (2 bambine e 1 bambino). Ricoverati negli ospedali di Mestre, Dolo, Mirano, Treviso e Padova 6 persone di nazionalità ucraina, cinque tedeschi, due spagnoli, un francese e un croato. Stabile un paziente tedesco di 33 anni ricoverato all'ospedale di Treviso le cui condizioni ieri erano state definite critiche. La prognosi resta però ancora riservata. "Noi stiamo continuando ad accogliere i familiari dei feriti e delle vittime, che continuano ad arrivare. Stiamo dando anche le informazioni ufficiali a queste famiglie. Alcuni li abbiamo contattati per via telefonica, alcuni non riusciranno a venire per la distanza, e quindi con loro stiamo dando le informazioni per telefono; qualcuno ci ha scritto via mail, qualcuno non ha ancora preso contatti, per cui nella giornata di oggi cercheremo anche queste persone qui" ha precisato il direttore del servizio di Salute mentale di Mestre, Moreno de Rossi. "I feriti – ha precisato De Rossi – hanno tutti i familiari presenti, per le persone decedute alcuni stanno arrivando adesso".

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