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Bimba rapita a Cosenza, il cognato di Rosa Vespa: “Abbiamo capito tutto guardando i video, non era sincera”

I festeggiamenti per la nascita di Ansel interrotti dall’arrivo della polizia e la scoperta che quel bimbo era, in realtà, la bimba rapita poche ore prima da un ospedale. È quanto hanno vissuto e raccontato i parenti di Rosa Vespa, la donna che pochi giorni fa si è introdotta nella clinica privata Sacro Cuore di Cosenza e, fingendosi un’infermiera, ha portato via una neonata non sua.
A cura di Eleonora Panseri
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A sinistra, Acqua Moses e Rosa Vespa.
A sinistra, Acqua Moses e Rosa Vespa.

I festeggiamenti per la nascita di Ansel interrotti dall'arrivo della polizia e la scoperta che quel bimbo era, in realtà, la bimba rapita poche ore prima da un ospedale. È quanto hanno vissuto e raccontato i parenti di Rosa Vespa, la donna che pochi giorni fa si è introdotta nella clinica privata Sacro Cuore di Cosenza e, fingendosi un'infermiera, ha portato via una neonata non sua. 

Il cognato della 51enne, in un'intervista al quotidiano La Repubblica, ricorda di aver visto il video del rapimento durante il brindisi per la nascita di quel figlio che Rosa Vespa tanto desiderava e che aveva anche annunciato con un post sui social. "Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20.00 di oggi è nato Ansel. Mamma e papà di amano!", aveva scritto su Facebook.

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"Ho guardato quel bambino in tutina celeste e ho capito che si trattava della neonata sparita poche ore prima. Ho guardato Rosa, ho iniziato a farle domande e lei ha subito confessato", ha detto l'uomo. "Sono io quella del rapimento", avrebbe detto Rosa ai parenti scioccati. "Stavo per chiamare il 112 quando la polizia è arrivata in casa", ha spiegato ancora il cognato. Insieme alla 51enne è stato arrestato anche il marito, Acqua Moses, 43enne di origini senegalese.

"Sono stata io, mio marito non c’entra nulla", ha detto lei cercando di scagionarlo. "Tutti seguivamo sui social la vicenda della neonata sequestrata in clinica – ha proseguito il racconto il cognato di Rosa, marito della sorella -. Il viso di Ansel era simile alle foto di quella neonata pubblicate in rete. Ma quello che ha fatto crescere i miei sospetti sono state le immagini riprese dalla rete. Però già da tempo pensavamo che ci fosse qualcosa di strano. Rosa non ci sembrava sincera".

Subito dopo il rapimento sono scattate le ricerche, in poco tempo la piccola è stata trovata e riconsegnata ai suoi genitori. Ora, a distanza di due giorni dai fatti, gli investigatori hanno già ascoltato più di 20 persone per tentare di fare piena luce sulla vicenda. Tra gli elementi da chiarire c'è sicuramente il ruolo del marito che, al momento del rapimento, era insieme alla moglie nella clinica.

Inoltre, un'infermiera della Sacro Cuore ha raccontato di aver visto la coppia anche cinque giorni prima: “Li ho visti camminare nei corridoi, poi sono andati via”. Chi indaga dubita che il 43enne fosse veramente all'oscuro del piano criminale della moglie. I telefoni dell'uomo e della donna sono stati sequestrati e i messaggi che si sono scambiati sono ora al vaglio degli inquirenti nel tentativo di definire i contorni ancora sfumati della vicenda.

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