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Bimba morta dopo aver ingerito tappo, l’Usl apre indagine interna: “Non deve più succedere”

Sarà nominata dal direttore generale dell’Usl Serenissima, Edgardo Contato, una commissione interna per fare luce sul decesso della bimba di 18 mesi di Lido (Venezia), morta soffocata dopo aver ingerito accidentalmente il tappo di plastica di un barattolo nel bagno di casa. La mamma: “Mi batterò affinché non capitino altre tragedie”.
A cura di Ida Artiaco
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Il direttore generale dell’Usl Serenissima, Edgardo Contato, nominerà una commissione interna per fare luce sul decesso della bimba di 18 mesi di Lido (Venezia), morta soffocata dopo aver ingerito accidentalmente il tappo di plastica di un barattolo nel bagno di casa. L'obiettivo è quello di ricostruire la gestione clinica della piccola, il cui cuore ha smesso di battere sabato mattina all'ospedale di Padova, dove era arrivata con un mezzo di elisoccorso.

A raccontare quanto successo è stata già la mamma della vittima, Emili. La donna aveva spiegato che lei e il marito, dopo l'accaduto, hanno immediatamente trasportato la figlia venerdì mattina alle 7.10 al Punto di primo intervento del Lido, dove però "non c'è il macchinario per vedere dove era l'ostruzione". Dopo 20 minuti, è atterrato l'elicottero del Suem di Treviso, che però non è potuto ripartire per un'avaria, quindi è stato necessario aspettare quello inviato da Padova e giunto a destinazione alle 11, ma a causa di un temporale ha tardato l'arrivo nel nesocomio. La piccola era in condizioni disperate e tutti i tentativi di salvarla, ricorrendo anche alla macchina cuore-polmoni (Ecmo), si sono rivelati vani. Il decesso è stato dichiarato sabato mattina.

"La commissione – ha spiegato Contato – eseguirà tutte le verifiche di rito e intanto, se necessario, mi metterò a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il lavoro del pool di esperti, che redigeranno una relazione, potrebbe anche suggerirmi correttivi per migliorare i percorsi di presa in carico dei pazienti".

Come riporta il Corriere della sera, sulla vicenda è intervenuto anche Paolo Rosi, coordinatore regionale della rete di emergenza-urgenza e componente della commissione interna dell’Usl Serenissima: "Vorrei chiarire due concetti: il personale del Lido ha fatto tutto quello che c'era da fare e l’avaria dell’elisoccorso di Treviso non ha minimamente influito sulle condizioni cliniche della piccola", ha detto.

Sempre la mamma della piccola su Facebook ha poi condiviso un messaggio nel quale ha ribadito il suo impegno a ricostruire quanto successo e a capire se quanto successo alla figlia avrebbe potuto essere evitato. "Mi batterò affinché non capitino altre tragedie. Non è possibile che se una persona vive al Lido sia condannata a morire perché i medici dell’isola non hanno gli strumenti per poter intervenire. Tutti noi residenti dobbiamo combattere, quanto è successo alla mia famiglia potrebbe colpire chiunque", ha scritto.

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