Bimba morta a Palermo, la sorellina di Antonella: “Gioco dell’asfissia anche davanti a me”
Antonella S., la bimba di 10 anni morta a Palermo dopo una presunta sfida estrema di soffocamento su TikTok, avrebbe provato quel gioco più di una volta, anche davanti alla sorellina di un anno più piccola. L'indiscrezione arriva dal quotidiano La Repubblica, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalle due procure di Palermo, ordinaria e minorile, che cercano di fare luce sulla tragedia consumatasi lo scorso 19 gennaio. Sarebbe stata proprio la sorella minore della vittima a riferire agli inquirenti, seppur in maniera confusa, il particolare, supportata da uno psicologo: Antonella aveva provato a stringere attorno al collo una cintura proprio davanti a lei ma poi quel tentativo era svanito nel nulla.
Sempre la bambina la sera del 19 gennaio aveva detto ai genitori ancora increduli per la morte della figlia maggiore, che "Antonella ha fatto il gioco dell'asfissia", il che aveva spinto gli investigatori a indagare sul mondo delle sfide estreme sui social, che la bambina era solita frequentare, caricando i video delle canzoni che cantava o le sue foto con acconciature particolari. Intanto, continuano le indagini sul caso legato alla morte della piccola: il suo cellulare è stato sbloccato dalla polizia postale di Roma e ieri è stato rispedito a Palermo. Ma da un primo esame dei dati estrapolati non emergerebbe nulla di rilevante, nessun riferimento alla sfida di cui la bambina è rimasta vittima, solo qualche messaggio con le amichette ma totalmente innocenti. Resta il dolore dei genitori, che lo scorso 26 gennaio le hanno dato l'estremo saluto dopo aver dato l'assenso all'espianto degli organi.
"E se qualcuno l'ha contattata per proporle quella sfida?", ha detto nei giorni scorsi sempre a Repubblica. È l'ipotesi sulla quale, dal primo giorno, indagano le due procure guidate da Francesco Lo Voi e da Massimo Russo e che hanno aperto due fascicoli per "istigazione al suicidio" contro ignoti. Fino al 15 febbraio, intanto, resta il blocco di Tik Tok per gli utenti che non abbiano confermato l'età, così come deciso dal garante della Privacy, che ha poi aperto anche un fascicolo su Facebook e Instagram chiedendo ai gestori di fornire informazioni sugli account della piccola sulle due piattaforme con lo scopo è sapere come sia stato possibile per Antonella aprire i profili sui quali era attiva. TikTok dal canto suo, dopo i fatti, aveva già detto di non avere "riscontrato alcuna evidenza di contenuti che possano avere incoraggiato" alla blackout challenge, ma che avrebbe continuato "a monitorare attentamente la piattaforma come parte del continuo impegno per mantenere la community al sicuro".