Bimba morta a Catania, il procuratore: “Ci sono già indagati, caso complesso”
UPDATE – Si dimette assessore regionale alla Sanità. “Le parole del ministro Lorenzin sono state particolarmente dure e io ritengo che non ci siano più gli elementi minimi perché io possa proseguire il mio mandato, ecco perché annuncio le mie dimissioni”, così l'assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino all'Adnkronos dopo la dura presa di posizione del ministro alla Salute Beatrice Lorenzin. “Ho già fatto presente questa mia posizione al Presidente Crocetta – ha detto Lucia Borsellino – Nei prossimi giorni rassegnerò le mie dimissioni. Contribuirò anche da dipendente dell'Assessorato Sanità all'accertamento della verità sul caso della piccola Nicole. Non voglio aggiungere altro”.
Ci sono già degli indagati nell’inchiesta sulla morte della piccola Nicole, la neonata deceduta perché non c'erano più posti negli ospedali a Catania dopo il parto in una clinica privata. Lo ha rivelato direttamente il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, precisando però che si tratta di atti dovuti per consentire gli accertamenti del caso e per permettere alle persone che hanno avuto un ruolo nella vicenda di potersi difendere con un legale. Nell'inchiesta ci sono già alcuni indagati perché è "necessario iscrivere quelli che hanno avuto un compito per consentire loro di avere tutti gli elementi per difendersi, ma per il momento non vi sono individuazioni di precise responsabilità" ha sottolineato il Procuratore del capoluogo etneo, avvertendo inoltre che "il caso è complesso e ci vorrà del tempo perché bisogna valutare l’origine dalla patologia, le cure prestate, la richiesta alle strutture specialistiche e il trasporto". Del resto "per poter svolgere accertamenti tecnici irripetibili come l’autopsia prima devono essere individuate persone che domani possano essere chiamate a rispondere di questo reato, ma al momento non abbiamo elementi specifici che possano far ritenere accertate le responsabilità" ha tenuto a precisare il Procuratore.
Ricostruire la catena di eventi
Al momento gli inquirenti sono impegnati a individuare ogni passaggio "della catena che si è occupata della vicenda" e poi dovranno analizzare i risultati dell'autopsia sul corpo della piccola. Per accertare i fatti la Procura intanto ha "acquisito la documentazione medica e quella delle strutture amministrative deputate a individuare il luogo dove doveva essere portata la bambina, e degli ospedali che hanno dichiarato di non avere posti". "Le responsabilità penali sono di singoli e non di strutture, per l’organizzazione dei servizi sono di altri, naturalmente possono esser di più persone che con condotte autonome hanno portato a questo risultato" ha spiegato sempre Salvi.
Lorenzin: ipotesi commissariamento
Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ipotizza la possibilità di un commissariamento: “Attendo il documento finale degli ispettori per assumere tutte le decisioni e le iniziative che competono al ministero e valutare se i livelli essenziali di assistenza siano correttamente erogati dalla Regione, o se ricorrano elementi per un nuovo commissariamento sugli aspetti di organizzazione e l'appropriatezza per garantire la sicurezza dei pazienti”.