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Bimba di un anno morta chiusa in auto, papà ora accusato di abbandono: “Ero convinto fosse all’asilo”

“Era convinto di aver lasciato la figlia all’asilo nido, è distrutto” hanno spiegato gli avvocati del 45enne papà veneziano ora accusato dalla Procura di abbandono di minore con conseguente morte, un reato più grave della precedente ipotesi di omicidio colposo.
A cura di Antonio Palma
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Si aggrava la posizione del papà della bimba di poco più di un anno morta chiusa in auto a Marcon, nel Veneziano, dove era stata dimenticata dal padre. L’ipotesi di reato contestata dalla Procura di Venezia, infatti, passa da omicidio colposo ad abbandono di minore con conseguente morte, un reato più grave e con pene più severe in caso di condanna. Una notizia che è arrivata ai legali del 45enne insieme alla comunicazione del conferimento dell’incarico per eseguire l’autopsia sul corpicino della bambina di 14 mesi.

L’esame post mortem servirà a stabilire con certezza l’esatta causa di morte della piccola che sarebbe rimasta per ore nell'abitacolo rovente del veicolo chiuso e parcheggiato, prima che lo stesso genitore si accorgesse di lei durante la pausa pranzo al lavoro. Gli inquirenti vogliono stabilire se il decesso della minore sia stato causa diretta delle alte temperature che non avrebbero lasciato scampo alla piccola dimenticata in auto.

I legali dell’uomo hanno avuto la possibilità di nominare un proprio perito per partecipare all’autopsia i cui risultati finali però saranno resi noti solo tra 60 giorni. Una fase di indagine che purtroppo non fa che aggravare il dolore e lo stato d’animo dei familiari della bambina che stanno ancora attendendo il via libera della magistratura per i funerali.

Un dolore enorme per lo stesso papà che non riesce a darsi pace per quanto accaduto. “È distrutto dal dolore, ha avuto un black out totale: era convinto di aver lasciato la figlia all’asilo nido” hanno spiegato gli avvocati che su questo punteranno all'eventuale processo. Gli avvocati contestano il reato di abbandono di minore e puntano sull’omicidio colposo ma “Il nostro obiettivo resta però quello di chiudere questa vicenda processuale nel più breve tempo possibile” hanno sottolineato, lasciando intendere che la famiglia vuole fare i conti con il proprio dolore privato lasciandosi alle spalle le vicende giudiziarie.

Secondo quanto ricostruito finora, quel terribile giorno il padre doveva portare la piccola all’asilo e poi andare al lavoro ma a scuola non è mai passato ed è andato subito in azienda dove ha parcheggiato l’auto senza accorgersi della figlia. Una sequenza purtroppo già tristemente nota. Anche per questo i pm hanno ordinato accertamenti sul seggiolino e sul meccanismo di allerta anti abbandono previsto per legge.

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