Bimba di 7 anni morta nel bioparco, al vaglio la posizione degli accompagnatori: “Una vera tragedia”
Proseguono le indagini per capire cosa è successo alla bimba di 7 anni che ieri è morta annegata nel lago balneabile del bioparco AcquaViva di Caraglio, a pochi chilometri da Cuneo, in Piemonte. La giovanissima vittima si trovava insieme a una comitiva organizzata dal centro estivo della parrocchia di Demonte, il paese della valle Stura in cui viveva insieme alla propria famiglia, insieme a decine di altri bimbi e a 7 accompagnatori, di cui solo 2 maggiorenni.
La Procura di Cuneo ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti. L'obiettivo è proprio quello di far luce su eventuali responsabilità legate alla morte della bambina. La posizione più problematica tra quelle al vaglio degli inquirenti è proprio quella degli accompagnatori minorenni. Ma si approfondirà anche il ruolo dei bagnini del bioparco, due più un assistente: "Vanno valutati quali fossero i compiti loro e quali quelli degli accompagnatori. Il profilo giuridico è complesso", ha spiegato il procuratore aggiunto Ciro Santoriello. Meno probabile, secondo la procura, che vengano chiamati in causa i gestori della struttura, salvo che non emergano gravi omissioni a loro carico, al momento non ipotizzabili.
La struttura è ora sotto sequestro, per il periodo necessario agli accertamenti giudiziari e verrà disposta a breve l'autopsia sulla piccola. Sotto choc la comunità locale di Caraglio: "Siamo sconvolti. Una bella bambina di sette anni. È incredibile – ha detto all'Adnkronos la sindaca Paola Falco -. La dinamica di quanto accaduto non la conosco. Potrebbe aver avuto un malore, chissà. C'erano animatori, dato che si tratta di un centro estivo parrocchiale, e bagnini che si sono accorti della sua assenza quando hanno radunato tutti i bambini e lei non c'era: c'erano le sue ciabattine e i vestiti sulla spiaggia. È una vera tragedia, non posso dire altro".