Bimba di 23 mesi ingerisce pila a bottone, l’appello dei medici ai genitori: “Oggetti pericolosissimi”
Un’altra bimba che finisce in ospedale dopo aver ingerito una pila a bottone. Siamo in Toscana e l’ultimo registrato è il quarto caso simile in appena due mesi. Una frequenza tale da spingere i medici a lanciare un appello ai genitori invitandoli a fare più attenzione.
In questo caso, a finire in ospedale è stata una bimba di 23 mesi che fortunatamente ora sta bene: martedì scorso la piccola è arrivata all'ospedale pediatrico Meyer dopo aver ingoiato una pila ma per fortuna gli accertamenti clinici hanno rivelato che il corpo estraneo era arrivato fin nello stomaco, una posizione ritenuta non rischiosa. La bimba ha espulso naturalmente l'oggetto e ha potuto essere dimessa dopo due giorni dall’incidente.
Solo una settimana fa un'altra bambina di un anno – anche lei aveva ingerito una pila a bottone – era stata salvata grazie alla collaborazione tra i medici dell'AOU Meyer Irccs e dell'Ospedale del cuore di Massa dopo un complesso intervento chirurgico e un ricovero nella terapia intensiva della Rianimazione dell'Ospedale del cuore di Massa. Un altro bimbo è stato salvato lo scorso novembre, per un’altra invece purtroppo non c’è stato nulla da fare.
E proprio in seguito a quest’ultimo incidente i medici dell’ospedale pediatrico hanno voluto mettere in guardia le famiglie spiegando che le pile sono oggetti molto pericolosi e sottolineando che se si fermano all'interno dell'esofago possono provocare tre tipologie di danni (elettrico, meccanico e chimico). In primo luogo – così i medici – in una cavità così ristretta quale è quella dell'esofago, l'anodo e il catodo presenti nella pila si attivano e in tempi rapidissimi possono lesionare gravemente le mucose delle pareti, provocando ulcerazioni anche molto estese. A questo si aggiunge la possibile perdita di acido con conseguenze ancora più gravi. "Incidenti di questo tipo stanno diventando troppo frequenti. Prestate la massima attenzione: se ingerite, le pile sono oggetti pericolosissimi per i bambini", l’appello dei medici.