Bimba di 19 mesi muore dopo biopsia al cuore: i Nas aprono un’istruttoria
Forse una tragedia evitabile quella avvenuta all'Ospedale Regina Margherita di Torino, dove una bimba di 19 mesi, Nicole Coratella, ha perso la vita a seguito di una biopsia che le ha perforato il ventricolo sinistro. A seguito della perforazione la piccola è stata trasferita presso il reparto di rianimazione, e il mattino seguente si è spenta.
Il calvario di Denise comincia qualche mese fa, tra gennaio e febbraio, quando la piccola viene fatta visitare dalla pediatra per via di una brutta tosse, la pediatria elude le preoccupazioni dei genitori attribuendo la causa della tosse ad un raffreddare e consigliando loro un pò di mare per la piccola. I problemi di Denise, però, non si risolvono e la bimba viene portata in Pronto soccorso l' 8 aprile: è l'ennesima notte che Denise trascorre in bianco: la tosse era così forte da farla vomitare ed era pallida in viso. Le fanno i primi accertamenti e dall'ecocardiogramma viene fuori che il cuore della piccola Denise è molto affaticato: allo stesso tempo però i medici escludono una malformazione congenita, piuttosto tendono a considerare le condizione di salute di Denise l'effetto dell'azione di un virus.
A fare la diagnosi i medici che l'hanno operata: il professor Abbruzzese e la dottoressa Agnoletto, che rassicurano i genitori di Nicole dicendo loro che la biopsia è un esame di routine che non sarebbe durato molto. Purtroppo, però, l'esame si è trasformato in tragedia e adesso i genitori di Nicole chiedono chiarezza per la loro piccola. Il legale della famiglia Coratella si è così espresso sulla volontà della famiglia: "Sappiamo che in sala operatoria c’erano due primari considerati validissimi. Ai genitori della bimba, però, in ospedale qualcuno ha dato informazioni discordanti sulle condizioni della figlia. Chiediamo di fare chiarezza, e di verificare se può esistere una responsabilità di chi non ha indirizzato prima Nicole all’Infantile per capire l’origine di quei disturbi che si trascinava da due mesi."
Incalzano i Coratella: "Ci hanno spiegato che la perforazione del ventricolo è un rischio di ogni biopsia, ma questo non ci basta. Vogliamo anche sapere se la pediatra poteva o doveva sospettare la malformazione al cuore, anziché dirci che un po’ di mare avrebbe fatto bene a Nicole." Ad ogni modo in queste ore i carabinieri del Nas hanno aperto un'istruttoria per accertare quanto è successo all'ospedale Regina Margherita.