Bibbiano, tensione dopo scandalo affidi: assistenti sociali aggredite, dipendenti barricati in sede
Assistenti sociali aggredite e insultate mentre entrano sul luogo di lavoro, dipendenti che si chiudono a chiave nella sede di Barco di Bibbiano, operatori costretti a lavorare in presenza di guardie giurate e che hanno ricevuto anche 25 telefonate minatorie in un giorno. È questa la fotografia che descrive il clima di tensione che avvolge i lavoratori dei servizi della Val d'Enza, raccontato oggi in commissione speciale d'inchiesta sugli affidi in val d'Enza dalle sindacaliste Carolina Cagossi della Cgil e Rakel Vignali della Cisl. "Una certa esposizione mediatica successiva all'inchiesta ha causato da subito tensioni sul luogo di lavoro", evidenziano Cagossi e Vignali. "Da subito c'è stata necessità di mettere in sicurezza i lavoratori, anche da un punto di vista legale, a causa di minacce subite sul web e sui social", spiegano le sindacaliste. E non solo Bibbiano. Un clima di preoccupazione si starebbe diffondendo anche nei servizi delle unioni vicine. Peraltro le difficoltà affrontate dai servizi territoriali, secondo Cgil e Cisl, sarebbero anche "strutturali": carenza di personale, carichi di lavoro notevoli sulle spalle di pochi assistenti sociali, Comuni costretti a ricorrere al privato perchè non possono fare nuove assunzioni. "Serve più serenità sul lavoro, parliamo di professionisti che dovrebbero lavorare 36 ore a settimane su casi delicati e che invece devono essere sempre a disposizione con straordinari e rischi che non sono nemmeno normati giuridicamente” dicono le due sindacaliste.
Proprio sulla figura "a rischio" dell‘assistente sociale si è soffermato il dem Paolo Calvano: "Chi ha sbagliato deve pagare, ma è doveroso sottolineare che ci sono professionisti che lavorano per il bene della collettività e che spesso devono lavorare in condizioni non consone. Come istituzioni dobbiamo sostenere campagne informative rivolte ai cittadini, che spieghino l'importanza e la complessità di questo mestiere". Anche Silvia Prodi di E' viva, che ha sottolineato come sulla Val d'Enza si sia abbattuta "un'onda mediatica anomala", ha posto l'attenzione sull'organizzazione dei carichi di lavoro e sulle esternalizzazioni. "Spesso per i Comuni sono l'unica possibilità per garantire i servizi- ha detto anche il vicepresidente Igor Taruffi (Si)- come commissione dovremmo affrontare seriamente questo problema: delle condizioni oggettive in cui lavorare il pubblico e dell'intervento del privato".