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Bestemmia e urla mentre gioca alla Play Station di notte: vicina accoltella la madre a Torino

Una donna di 60 anni residente nel Torinese ha accoltellato e ferito la madre del vicino 30enne. Il giovane, secondo quanto riferisce la donna, impedisce al vicinato di dormire urlando e bestemmiando tutta la notte mentre gioca alla Play Station. La madre del 30enne ha protetto il figlio con il suo corpo prima che la vicina potesse colpirlo col coltello da cucina.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Il figlio della vicina grida e bestemmia anche a tarda notte mentre gioca alla Play Station, così impugna un coltellaccio da bistecca e citofona ai dirimpettai decisa a "farsi giustizia". La donna di 60 anni residente nel Torinese ha provato a colpire con il coltello il giovane vicino 30enne sull'uscio dell'appartamento, ma la madre si è intromessa per proteggerlo. La donna è rimasta ferita da un fendente all'avambraccio e i condomini del palazzo in corso Cincinnato hanno allertato le forze dell'ordine e le ambulanze del 118.

Gli agenti delle volanti del commissariato Madonna di Campagna sono intervenuti alle due del mattino per ricostruire quanto accaduto, annotando sugli atti i rapporti tesi tra vicini. La sessantenne si sfoga. "Non ne posso più. Non volevo fare del male a nessuno, ma sono mesi che quel ragazzo ci impedisce di dormire. Urla e bestemmia fino all'alba, non possiamo più vivere".

La donna è stata denunciata a piede libero per lesioni mentre la vicina ferita è stata accompagnata in ospedale dal 11. I medici le hanno suturato la ferita all’avambraccio e l’hanno dimessa con pochi giorni di prognosi. Nulla di grave, ma tanta paura.

Stando a quanto ricostruito, dopo aver sentito il campanello suonare in piena notte il 30enne aveva lasciato il joystick per andare ad aprire la porta e si era trovato davanti la 60enne con la lama in pugno. La madre si è frapposta tra lui e la vicina prima che quest'ultima affondasse il colpo. "Sono mesi che chiedo alla signora di far stare zitto suo figlio – riprende la donna con gli agenti – ma non siamo mai stati ascoltati". Il 30enne, spiega la donna, è abituato a trascorrere la notte alla Play Station con indosso cuffie e microfono. Senza rendersene conto si lascia andare a una serie di improperi che negano il sonno ai vicini di casa.

Gli agenti hanno deciso di controllare la stanza da letto del 30enne e hanno trovato tre katane appese alla parete. Per questo motivo è scattata la seconda denuncia per detenzione abusiva di armi.

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