Berlusconi, villa a Lampedusa: nessun acquisto, è terreno demaniale

Contrastare gli sbarchi clandestini a Lampedusa comprando una villa sull'isola è stata la mossa mediatica vincente del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nella sua recente visita in quello che è diventato il canale d'ingresso all'Europa dei migranti. Sul palco allestito per l'occasione, il premier Berlusconi annunciò di aver acquistato la villa “Due Palme” di Lampedusa, diventando lampedusano egli stesso e promettendo di prendersi a cuore i problemi degli isolani, costretti a dividere la vita quotidiana con le migliaia di clandestini che alcune volte diventano più numerosi degli stessi residenti. In pochi si sono ricordati che Berlusconi promise di comprare casa anche a L'Aquila, per garantirne la ricostruzione, senza mai tener fede alla parola data. E la storia si ripete: sembra, infatti, che il premier non acquisterà villa Due Palme perché il sito è terreno demaniale.
A margine dell'incontro a Palazzo Chigi tra governo e Regioni, alcune dichiarazioni informali sembrerebbero smentire l'intenzione di Silvio Berlusconi di acquistare villa Due Palme a Lampedusa. L'impedimento sarebbe soltanto tecnico: parte della villa si erge su terreno demaniale, il che avrebbe portato Berlusconi a dire: “Ho scoperto dopo verifiche che la villa è su terreno demaniale quindi appartiene a tutti noi, ne cercherò un'altra”.
Probabilmente, Berlusconi ha dimenticato di avvertire il suo legale, nonché Parlamentare, Niccolò Ghedini, che aveva assicurato che il presidente del Consiglio “ha comprato la villa”. Era stato Paolo Mieli a dichiarare che – secondo fonti attendibili – Berlusconi non avrebbe potuto acquistare villa Due Palme. Infine, la villa si erge a poche centinaia di metri da un enorme aeroporto. Insomma, non proprio il posto ideale dove il presidente Berlusconi potrebbe vivere.