Berco avvia licenziamento di 550 lavoratori tra Copparo e Castelfranco Veneto: scatta lo sciopero
L'azienda metalmeccanica Berco conferma i licenziamenti. Ben 550 lavoratori messi all'uscio, nonostante 13 giorni di dialogo e negoziazioni con l'azienda. Sono 480 quelli dello stabilimento di Copparo, in provincia di Ferrara, gli altri esuberi dal sito di Castelfranco Veneto. Una doccia fredda arrivata nella giornata di mercoledì 16 ottobre che ha scatenato lo sciopero immediato nel sito ferrarese, composto da 1.200 impiegati, tra sconcerto e indignazione.
Nella lettera aziendale inviata ai licenziati si legge: "Vi informiamo che in data odierna l'azienda ha inoltrato agli enti competenti e alle organizzazioni sindacali la comunicazione di apertura della procedura di licenziamento collettivo ex art. 4, comma 6, legge n.223/91 per la sede di Copparo, dichiarando 480 esuberi".
E prosegue: "L’azienda si impegna a condurre l’intera procedura nel rispetto delle norme vigenti e, come fatto fin dal principio, si dichiara aperta a cercare soluzioni che possano attenuare, per quanto possibile, le conseguenze di questa decisione; è nostro intendimento gestire questa procedura con la massima trasparenza e responsabilità verso le persone coinvolte".
I licenziamenti dovrebbero scattare entro tre mesi. Nel frattempo, i lavoratori sono in sciopero fuori dal piazzale dello stabilimento. E le sigle sindacali, dopo l'invito allo stato di agitazione, hanno detto che decideranno "di giorno in giorno" le prossime azioni, in vista di un tavolo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con l'azienda parte del colosso Thyssenkrupp.
"Altroché la tanto decantata responsabilità sociale dichiarata dalla multinazionale tedesca! – riportano Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm nazionali e territoriali -. In queste ore i lavoratori hanno deciso di riunirsi in assemblea per mettere in campo le risposte di lotta e di sciopero più efficaci all'intollerabile arroganza aziendale. La risposta dei lavoratori sarà efficace e dura. Il management si sta assumendo delle responsabilità senza appello in merito alla vertenza. Non accettiamo né il modo né il merito delle richieste aziendali".
A commentare la notizia sui propri canali social anche il sindaco di Copparo, Fabrizio Pagnoni: "Siamo assolutamente contrari a questa forza di comunicazione e a questa sostanza. Siamo stati e saremo sempre al fianco dei lavoratori e continuiamo a sostenere e sosterremo ogni iniziativa volta alla salvaguardia delle nostre maestranze, delle nostre lavoratrici, dei nostri lavoratori e del nostro territorio, in forma sempre più convinta e auspico unitaria".
L'azienda, d'altro canto, ha ribadito di voler andare avanti con il piano di ristrutturazione già annunciato che prevede il taglio del personale per sopperire al calo del 30% degli ordini, delle commesse e del fatturato. Al momento sembrano "salvi" i 150 addetti dello stabilimento trevigiano, anche se è stato cancellato ogni beneficio dal contratto integrativo a partire dal primo novembre.
Anche qua è stato dichiarato lo sciopero. "Il comportamento dell'azienda è molto grave – dice Massimo Civiero della segreteria Fim-Cisl Belluno Treviso -. Il fatto che non siano stati dichiarati esuberi nello stabilimento di Castelfranco non ci rassicura affatto, chiediamo chiarezza su quale sia il futuro del sito".
Berco è specializzata nella produzione di componenti per sottocarri per macchine movimento terra cingolate e le relative attrezzature per la revisione e la manutenzione. Conta in tutto 1.372 dipendenti tra gli stabilimenti di Copparo e Castelfranco Veneto. Come riporta in una nota, non ci sono "misure alternative alla riduzione del personale e si rende pertanto necessario procedere al licenziamento del personale strutturalmente in esubero per consentire la sopravvivenza dell’azienda e riallineare i livello occupazionali alle mutate esigenze del mercato".