Benno Neumair, la sorella: “Capii subito che aveva assassinato mamma e papà: ora sogno che mi uccide”
Non c'è rabbia nelle parole di Madè Neumair, la sorella di Benno, in carcere con l'accusa di aver ucciso i genitori, Peter Neumair e Laura Perselli, il 4 gennaio 2021 e di averne poi gettato i cadaveri nell'Adige. Il processo è in corso e nonostante la lontananza Madè non perde un'udienza, arriva da Monaco di Baviera, dove lavora come medico chirurgo, a Bolzano per entrare nell'aula di tribunale e onorare la memoria dei genitori.
“Io non ho l’odio dentro di me, non ho la rabbia – spiega la 32enne in un'intervista a Corsera – non penso a lui, anche se a volte lo sogno. Sono incubi. Sogno che vuole uccidere anche me o lo vedo che uccide loro…”.
Il giorno dell'omicidio, Madè aveva sentito la madre per pochi minuti, uno scambio al telefono veloce prima che la donna rientrasse in casa dove ad attenderla c'era proprio Benno che l'ha aggredita e uccisa. Il padre era già morto perché, come raccontato proprio da mamma Laura, non rispondeva al telefono.
“Ho mandato a mamma una foto. Non l’ha visualizzata e mi sembrava strano ma ho pensato: sarà crollata dalla stanchezza – spiega la donna – il mattino dopo però c’era ancora una sola spunta di WhatsApp. Allora ho scritto a papà: tutto bene? Quando ho visto che anche lui non rispondeva ho cominciato a chiamare tutti. Ho chiamato Benno, mi ha detto che era fuori con il cane a camminare… Sa quando si conosce bene una persona e si capisce che sta mentendo?”.
Da quel momento è stato un susseguirsi di bugie da parte di Benno che ha sempre negato alcun tipo di coinvolgimento nella morte dei genitori, fino al ritrovamento dei cadaveri dei genitori nelle acque dell'Adige, e quindi alla confessione avvenuta lo scorso marzo che ha poi ritrattato qualche settimana fa. Benno non ha mai scritto alla sorella dal carcere in questi mesi, con lei non c'è più alcun tipo di rapporto, ma Madè spiega che nel suo passato non ci sono solo ricordi amari legati al fratello.
“Da piccoli abbiamo giocato tantissimo – prosegue la donna – era molto ambizioso, tenace. Quando voleva fare una cosa ci riusciva sempre e io ero affascinata da questa sua capacità. Volevo fare sempre quello che faceva lui: i compiti, pescare… Non ho brutti ricordi dell’infanzia con lui. Terrò gli album delle foto”.
Intanto il processo continua e nelle scorse settimane i consulenti nominati dagli avvocati difensori dell'imputato hanno presentato una perizia secondo cui "Benno ha una grave disturbo di personalità a causa del quale era incapace di intendere e di volere sia nel momento in cui uccise suo padre Peter sia quando strangolò sua madre Laura. Anche attualmente è malato e socialmente pericoloso".