“Benno Neumair era seminfermo quando uccise il padre”, depositata perizia psichiatrica
Al momento dell’omicidio del padre Peter, Benno Neumair era – secondo le prime indiscrezioni – seminfermo di mente, non per quello della madre Laura Perselli che invece sarebbe stato una sorta di delitto d’impeto. Questa sarebbe la conclusione alla quale sono giunti i periti nominati dal giudice delle indagini preliminari, Carla Scheidle, dalla quale è stata depositata la perizia psichiatrica che sarà discussa il 20 luglio. Non sono d’accordo i consulenti della Procura e della parte civile che al contrario sostengono la piena imputabilità del giovane che ha confessato gli omicidi di entrambi i genitori, uccisi il 4 gennaio scorso a Bolzano.
Le prime conclusioni della perizia su Benno Neumair
I periti hanno depositato le loro conclusioni in merito alla capacità di intendere e di volere dell’uomo. I tre esperti, lo psichiatra trentino Edoardo Mancioppi, lo psicologo padovano Marco Samory e la psicologa criminologa Isabella Merzagora, hanno riconosciuto una scemata capacità di volere, nell'omicidio di Peter Neumair, in quanto il figlio Benno, che soffrirebbe di un disturbo narcisistico e sociopatico, in quella circostanza avrebbe reagito in modo aggressivo ad una situazione da lui vissuta come troppo stressante, cioè il litigio con il genitore per questioni economiche.
Per la parte civile Benno capace di intendere e volere
Per i consulenti di parte civile invece Benno sarebbe sempre stato in grado di intendere e di volere. Si discute anche del ruolo degli anabolizzanti: il gip ha chiesto di accertare se e come il loro utilizzo da parte di Benno possa aver influito sul suo stato mentale. Ora si attendono le conclusioni dei consulenti della Procura e della difesa. Peter Neumair e Laura Perselli sono stati entrambi strangolati nel loro appartamento il 4 gennaio scorso e poi i loro corpi sono stati gettati nel fiume. Il cadavere della donna è stato ritrovato qualche settimana dopo, quello del padre di Benno solo dopo mesi.