Benno Neumair chiede accesso a programma di giustizia riparativa da compiere con la sorella Madè
Si è aperto questa mattina, 15 settembre, il processo d'appello per Benno Neumair, il 30enne accusato di aver ucciso i genitori Laura Perselli e Peter Neumair il 4 gennaio del 2021. La coppia risultava scomparsa e il figlio aveva raccontato agli investigatori di essere stato a casa di un'amica quella stessa sera, usando l'incontro con la ragazza come alibi. Quello che invece era emerso, era che Benno si era presentato a casa della giovane con gli abiti ancora imbrattati del sangue dei genitori e che per raggiungere l'abitazione, aveva guidato l'auto di famiglia.
Il corpo dei due coniugi era stato gettato nel fiume Isarco e ritrovato diverso tempo dopo l'arresto del figlio. Lo scorso 19 novembre, Benno Neumair era stato condannato all'ergastolo per omicidio ed era risultato capace di intendere e di volere. L'unico disturbo a lui attribuito era quello narcisistico della personalità che però, secondo i magistrati, non avrebbe compromesso la sua capacità di intendere e di volere.
La difesa intende sollevare la legittimità costituzionale della negazione del rito abbreviato, dell'aggravante per l'omicidio dei genitori e chiedere un nuovo accertamento medico sull'imputato. L'imputato non sarebbe andato in aula per l'inizio del processo di secondo grado davanti alla Corte d'assise d'appello di Bolzano. Durante la mattinata, la polizia è intervenuta per un oggetto sospetto, forse nascosto in uno zaino, ma poi l'allarme è velocemente rientrato.
L'imputato è detenuto in un carcere del veronese e ha rinunciato a presenziare all'udienza. Tramite i suoi legali, Flavio Moccia e Angelo Polo, ha chiesto di accedere a un programma di giustizia riparativa da compiere insieme alla sorella Madé e alle zie. Con questa notizia si è aperto il processo in Corte d'assise d'appello.
I legali di parte civile hanno invece ricordato che Benno "non si è mai pentito" e che non ha mai esaudito le richieste di verità della famiglia. Condizioni che secondo gli avvocati rendono il percorso impraticabile. Anche la Procuratrice generale Donatella Marchesini ha espresso alcune perplessità, a partire dai tempi della richiesta, che se accolta potrebbe causare un rinvio o sospensione del processo, fino alle eccezioni presentate dalla difesa. Opposizione da parte di Procura e parti civili.