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Benedetto Ceraulo è morto, chi era il killer di Gucci che si era sparato dopo aver ferito il figlio

Benedetto Ceraulo, l’uomo che nel 1995 uccise Maurizio Gucci e che il 22 aprile scorso ha tentato di ammazzare il figlio Gaetano, è morto in ospedale a Pisa.
A cura di Susanna Picone
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Non ce l’ha fatta Benedetto Ceraulo, l'uomo già noto per aver ucciso nel 1995 l'imprenditore Maurizio Gucci e che il 22 aprile scorso aveva sparato prima a suo figlio Gaetano e poi contro se stesso. Ceraulo aveva 63 anni, è morto all'ospedale di Pisa dove dal giorno della lite col figlio era ricoverato in condizioni gravi. A quanto si apprende, era in coma da qualche giorno.

La lite col figlio per un graffio alla macchina

Il tentato omicidio-suicidio si era consumato nel giardino della casa dove Ceraulo abitava a Santa Maria a Monte (Pisa), lì il figlio aveva raggiunto il padre per le festività pasquali. Il killer di Gucci si era sparato in testa con una pistola di piccolo calibro poco dopo avere ferito il figlio 37enne. La lite tra padre e figlio era nata, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, per futili motivi. In particolare, a far scattare l’uomo sarebbe stato un graffio all'auto fatto dal figlio. Per questo motivo avrebbe impugnato la pistola e fatto fuoco contro il 37enne.

Gaetano Ceraulo, ferito al volto ma mai in pericolo di vita, dall’ospedale aveva pubblicato un post su Facebook nel quale si rivolgeva proprio al padre che gli aveva sparato: "Ti perdono per il male che mi hai fatto ma non per il male che hai inflitto a te stesso".

Il coinvolgimento nell'omicidio Gucci nel 1995

Benedetto Ceraulo era stato ritenuto l'esecutore materiale dell'agguato nel 1995 ordito dall'ex moglie di Gucci, Patrizia Reggiani. In primo grado era stato condannato all'ergastolo nel 1998, poi la pena gli era stata ridotta in appello a 28 anni, 11 mesi e 20 giorni. Da un paio di anni era uscito dal carcere della Gorgona per buona condotta: prima di trasferirsi nella casa a Santa Maria a Monte dove il 22 aprile ha sparato al figlio aveva vissuto ad Acciaiolo.

Ceraulo non aveva mai ammesso il suo coinvolgimento nell’omicidio Gucci, ma le intercettazioni e le rivelazioni da parte di altri membri del gruppo erano state sufficienti per incriminare lui e Patrizia Reggiani.

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