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Belluno, morto l’ex rugbista Roberto Faneo: ucciso da una polmonite insorta dopo l’influenza

Roberto Faneo, sessantacinquenne imprenditore ed ex giocatore di rugby, oltre che presidente e sponsor dell’Asd Rugby Belluno Antico Cadore, è morto in ospedale a Belluno. Dopo l’influenza un virus si è esteso ai polmoni. Il ricordo dello sportivo: “Un rugbista non muore, al massimo passa la palla”.
A cura di Susanna Picone
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Nuovo decesso dovuto a una complicanza insorta dopo l’influenza. L’ultima vittima registrata nella provincia di Belluno è Roberto Faneo, un sessantacinquenne del Boscon, imprenditore ed ex giocatore di rugby, oltre che presidente e sponsor dell'Asd Rugby Belluno Antico Cadore, negli anni della serie A. L’ex sportivo, che godeva di ottima salute, si è spento nel giro di pochi giorni a causa di una polmonite, complicanza insorta dopo l'influenza. Come riporta il quotidiano Il Gazzettino, Faneo è morto ieri notte all'ospedale di Belluno, dove era ricoverato da qualche tempo. Secondo la ricostruzione del quotidiano, l’ex rugbista se ne è andato in 20 giorni per un virus misterioso che si è esteso ai polmoni. La tragica notizia della scomparsa di quello che è stato un pilastro del mondo sportivo e imprenditoriale della provincia di Belluno si è diffusa subito in città e anche sui social dove in tanti lo hanno ricordato. Toccante il messaggio dell’Asd Rugby Belluno: “La notizia della sua dipartita ci lascia sgomenti e ci sembra doveroso ricordarlo, per quanto ha saputo dare ai colori gialloblù, estendendo le più sentite condoglianze ai familiari e agli amici, da parte di tutta la dirigenza, dello staff e dei giocatori. Ciao, Roberto! Siamo sicuri che, lassù, hai già trovato vecchi amici per una mischia che durerà in eterno! Un rugbista non muore, al massimo passa la palla”.

Terza vittima per complicanze dell’influenza a Belluno – La settimana scorsa sono raddoppiati i casi gravi di influenza nella provincia di Belluno. Quello di Roberto Faneo è il terzo decesso registrato dopo l’ex sindaco di Voltago Agordino Marco Parissenti e il settantenne Giuseppe De Meio la scorsa settimana. Rimane la massima attenzione, anche se dal rapporto regionale emerge che l’influenza stagionale in Veneto ha raggiunto il suo apice nella settimana a cavallo tra fine gennaio e inizio febbraio ed è iniziata la fase di calo dell’incidenza. Dall’Usl ribadiscono l’importanza della vaccinazione per contrastare l’influenza ed evitare complicazioni soprattutto se una persona è già colpita da altre patologie.

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