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Beagle di Green Hill, il Riesame conferma il sequestro

I cani dell’allevamento di Montichiari (Brescia) che la scorsa estate erano stati affidati a centinaia di famiglie restano sotto sequestro preventivo. Lo ha confermato il Tribunale del Riesame di Brescia. Lav: “Nuova positiva tappa della vicenda giudiziaria”.
A cura di Susanna Picone
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I cani dell’allevamento di Montichiari (Brescia) che la scorsa estate erano stati affidati a centinaia di famiglie restano sotto sequestro preventivo. Lo ha confermato il Tribunale del Riesame di Brescia. Lav: “Nuova positiva tappa della vicenda giudiziaria”.

I beagle di Green Hill restano sotto sequestro preventivo. Si tratta dei cani prelevati dall’allevamento di Montichiari (Brescia) che la scorsa estate furono affidati a centinaia di famiglie che da ogni regione italiana avevano chiesto di poter adottare un cucciolo. Il sequestro è stato confermato dal Tribunale del Riesame di Brescia che era stato chiamato a pronunciarsi dopo che la Corte di Cassazione aveva annullato l’ordinanza di dissequestro emessa mesi fa. Il Riesame ha “ribadito la validità della posizione assunta dalle associazioni animaliste in merito alla vicenda dell’allevamento di Montichiari”. Così ha fatto sapere in una nota l’Enpa – Ente Nazionale Protezione Animali – che ha detto di sperare che venga fatta chiarezza una volta per tutte su quanto accaduto nell’allevamento di beagle e che “una volta individuate le responsabilità, gli autori degli illeciti siano puniti in modo esemplare e la struttura venga chiusa definitivamente”.

“Punire i responsabili dei maltrattamenti” – Anche la Lav – Lega Anti Vivisezione – si è espressa con una nota in merito alla decisione del Riesame: “È una nuova positiva tappa della vicenda giudiziaria, dopo la sconfitta di Green Hill davanti al Gip del Tribunale e il pronunciamento della Corte di Cassazione. Così è ulteriormente confermata la validità del sequestro dei beagle che, con questa decisione si conferma preventivo”. Anche da parte della Lav la speranza è quella che un processo possa individuare i responsabili dei maltrattamenti nei confronti dei cani: “I nostri legali – scrive la Lav – sono impegnati per intervenire nel processo che a breve si aprirà per punire i responsabili di maltrattamenti, anche aggravati dalla morte, e di uccisione di animali e far chiudere definitivamente l’allevamento bresciano”.

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