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B&B cristiano nega stanza a coppia gay, la proprietaria: “Era un mio diritto umano”

La donna non ha permesso alla coppia di alloggiare nella struttura, in quanto ospitare due persone non sposate e farle dormire nello stesso letto sarebbe andato contro la sua forte fede cristiana.
A cura di Daniela Caruso
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coppia gay

Il proprietario di un bed-and-breakfast cristiano negò una camera doppia a una coppia gay. Michael Black, 64 anni e John Morgan, 59 anni, hanno fatto una richiesta di danni di £ 1.800 per la discriminazione fondata sull'orientamento sessuale commessa da Susanne Wilkinson, proprietaria del B&B, che ha negato loro di occupare una camera doppia. I due, che stanno insieme da otto anni, si sono detti "scioccati" quando non è stato permesso loro di passare la notte presso il Swiss B&B a Cookham, nel Berkshire, a marzo 2010.

Michael Black e John Morgan hanno avviato una battaglia legale per danni nei confronti di Susanne Wilkinson: i due uomini hanno prenotato una camera online, ma quando sono arrivati alla struttura, ​​la signora Wilkinson ha detto loro che non poteva far occupare la stanza, poiché tale azione sarebbe andata contro le sue convinzioni religiose, aggiungendo: "Questa è casa mia".

Black e Morgan ha dichiarato che è stato restituito loro il deposito cauzionale di 30 sterline, prima di andarsene dal bed and breakfastJames QC Dingemans, avvocato della difesa, ha detto che accettare una coppia gay nel B&B era contro le credenze religiose della signora Wilkinson, considerando anche che i due ospiti  non erano sposate e che, quindi, non potevano condividere il letto sotto il suo tetto, aggiungendo che tutto ciò è protetto dall'Equality Act 2010 e  dal Human Rights Act del 1998.

Il legale, inoltre, ha aggiunto che una persona che offre bed and breakfast nella propria casa aveva il diritto di rifiutare una stanza a persone non sposate, a prescindere dal loro orientamento sessuale. La coppia non è stata sistemata diversamente, in quanto non erano disponibili letti singoli. L'uomo ha spiegato che la donna non avrebbe contestato l'orientamento sessuale, ma il "comportamento sessuale".

Mrs Wilkinson, che vive nella sua proprietà di sette camere con il marito e i figli ha dichiarato: "Tutto quello che volevo era vivere e lavorare in armonia con la nostra fede" – aggiungendo, inoltre, che "Il cristianesimo non è solo qualcosa che pratichiamo in chiesa la domenica: la fede influisce su tutti i campi della nostra vita, ma anche sulla nostra casa e le nostra attività".

La signora ha chiesto la protezione della polizia dopo che la storia è resa nota dai media, a causa di una serie di minacce di morte: "Abbiamo ricevuto migliaia di lettere di odio e telefonate minatorie, nelle quali ci dicevano che la nostra casa sarebbe stata bruciata". Il verdetto è atteso entro due settimane.

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