Bayesian affondata a Palermo, la moglie di Mike Lynch: “Sono riuscita a fuggire ma non ho potuto aiutarlo”

È tra i 15 superstiti del naufragio della Bayesian Angela Bancares, la moglie del magnate della tecnologica britannico Mike Lynch, scomparso dopo la tromba d'aria che si è abbattuta sullo yacht a Porticello, nei pressi di Palermo. La donna si sta riprendendo dalle ferite riportate e chiede continuamente notizie del marito e della figlia 18enne, anche lei scomparsa dopo la tragedia.

La 57enne ha raccontato ai media esteri di aver avvertito i primi segnali della tromba marina che ha affondato la barca a vela intorno alle 5 del mattino, quando il veliero si è "leggermente inclinato", svegliandola. "Sono uscita dalla cabina mentre la barca colava a picco. Sono riuscita a scappare – ricorda – e sono risalita. Sono uscita da quella gabbia, ma non ho potuto aiutare mio marito, mia figlia o nessun altro".

I sopravvissuti, ha riferito il dottor Cipolla, direttore del reparto di Medicina e Chirurgia dell'ospedale Di Cristina di Palermo, ha fatto sapere che i sopravvissuti sono molto stanchi e provati. "Chiedono continuamente notizie dei dispersi" ha sottolineato.

"Per ora è stato trovato solo un corpo, quello dello chef canadese Ricardo Thomas, gli altri sono ancora dispersi. Lo abbiamo detto ai superstiti, ma piangono spesso perché hanno capito che ci sono poche speranze di ritrovare gli altri passeggeri vivi".

Lo yacht affondato era di proprietà della società Revtom con sede nell'isola di Man. L'intestataria è Bancares, moglie del signor Lynch. L'imprenditore era molto orgoglioso della barca a vela ed era stato contento di metterla a disposizione dei dipendenti per una vacanza premio.

A soccorrere per primi le 22 persone a bordo della Bayesian, i passeggeri della barca battente bandiera olandese ancorata poco lontano. "Siamo riusciti a tenere la barca in posizione durante la tempesta, una volta passata ci siamo accorti che la Bayesian era scomparsa" ha ricordato il comandante dell'imbarcazione olandese, Karsten Borner. "Io e il mio primo ufficiale abbiamo seguito la segnalazione del razzo, lì abbiamo recuperato i superstiti. Tra loro c'era anche una bimba di un anno e la madre".