Cesare Battisti: “Non devo chiedere scusa alle famiglie delle vittime”
"Tutte le morti sono deplorevoli, ma non c'è motivo che io chieda scusa per qualcosa che hanno commesso altri". Lo ha detto Cesare Battisti, condannato all'ergastolo per quattro omicidi, rispondendo alla domanda se intenda mandare un messaggio alle famiglie delle vittime che la giustizia gli imputa. All'agenzia Ansa il terrorista afferma di sentirsi "brasiliano" più che italiano, anche perché in Italia contro di lui ci sono solo "odio e risentimento".
Cesare Battisti ha "rotto il rapporto di fiducia" con il Brasile. Lo ha detto il ministro della Giustizia del Paese sudamericano Torquato Jardim a Bbc Brasil. "Ha cercato di uscire dal Paese senza una ragione precisa – ha spiegato -, raccontando che stava andando a comprare materiale da pesca. Ma ha rotto il rapporto di fiducia perché ha commesso un illecito e stava lasciando lo Stato, con denaro oltre il limite consentito, senza un motivo apparente".
Riguardo la possibile estradizione dal Brasile dell'ex terrorista il ministro degli Esteri italiano Angelino Alfano ha detto che “meno proclami si fanno e più chance ci sono per arrivare all’obiettivo”. “Abbiamo fatto – ha detto Alfano – tutto quello che potevamo fare, ora è il momento dell’attesa”. “È chiaro che stiamo facendo tutto quello che si deve fare in questi casi: molte cose si sanno altre è meglio che non si sappiano. Ma stiamo facendo del nostro meglio”, ha assicurato ancora il ministro. Sul caso Battisti è intervenuto nelle ultime ore anche il ministro della Giustizia Andrea Orlando che, come Alfano, alla domanda se siano stati fatti tutti i passi necessari per l’estradizione di Battisti ha risposto: “Assolutamente sì”. “Questo non è il momento di commentare – ha aggiunto Orlando – ma di lavorare con grande determinazione”.
L'arresto e la possibile estradizione di Battisti – Da parte sua Cesare Battisti ha rilasciato un’intervista a “O Estado de Sao Paulo” in cui ha detto che se il Brasile confermerà la sua estradizione in Italia “mi consegneranno alla morte”. “Perché non ho diritto di restare in Brasile?”, è quanto si chiede l’italiano nell'intervista realizzata a Cananeia, sul lungomare di San Paolo. Battisti ha detto di non sapere su cosa si basi l'ufficio legale della presidenza della Repubblica brasiliana per giustificare una sua possibile estradizione. Ha anche detto che i suoi avvocati stanno ancora aspettando che i ministeri competenti forniscano le informazioni al riguardo. Avvocati che intanto si sono detti convinti che il presidente brasiliano, Michel Temer, non autorizzerà l'estradizione in Italia dell'ex terrorista: “Siamo fiduciosi che il presidente della Repubblica, noto docente di Diritto costituzionale, rispetterà le norme brasiliane, nonostante le pressioni politiche interne ed esterne”, hanno affermato. Battisti ha anche parlato del suo arresto nei giorni scorsi al confine con la Bolivia ribadendo che era su un'auto, insieme a due amici, con l'intenzione di “comprare giacche di pelle, vino e materiale da pesca”.