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BAT Italia smentisce quanto riportato da Fanpage.it: “Ricostruzione priva di fondamento”

La nota di BAT: “Quanto rappresentato nell’articolo in questione, sulla base di quanto esposto, è totalmente privo di fondamento e concretizza una gravissima offesa all’immagine e alla reputazione della nostra azienda”.
A cura di Redazione
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Pubblichiamo la nota di smentita di British American Tobacco (BAT) Italia al pezzo di Fanpage.it: "Doc segreto della multinazionale del tabacco: “Basta sigaretta elettronica, si torna alla classica”".

Roma, 6 maggio 2020 – In merito alle notizie apparse sul sito Fanpage in data odierna (e riprese da AskaNews e Dagospia), British American Tobacco (BAT) Italia smentisce seccamente quanto riportato.

“BAT è infatti l’unica multinazionale del suo settore ad aver avviato ormai da diversi anni un percorso di trasformazione della propria attività, attraverso l’offerta di un’ampia e completa gamma di prodotti alternativi alle sigarette tradizionali comprensiva delle cosiddette “New Categories”, che includono i prodotti a tabacco riscaldato, i prodotti da vaping e altri prodotti innovativi per uso orale con e senza tabacco, denominati “Modern Oral”.
Una completezza che non ha concorrenti sul mercato e il cui scopo è quello di offrire ai consumatori la più ampia scelta di prodotti a potenziale rischio ridotto, sulla base degli studi scientifici realizzati nel nostro centro R&D di Southampton e pubblicati sul sito www.batscience.com”, ha commentato il Vice Presidente di BAT Italia Alessandro Bertolini.

“L’Obiettivo di BAT è quello di perseguire per i propri consumatori un futuro migliore, ‘a better tomorrow’, attraverso la riduzione dell’impatto sulla salute del proprio business fornendo ai consumatori prodotti soddisfacenti e meno rischiosi lasciando ai consumatori libertà di scelta in base a informazioni supportate da evidenze scientifiche.
Sono attualmente 11 milioni su scala globale gli utilizzatori della nostra gamma di prodotti a potenziale rischio ridotto “New categories” non soggetti a combustione, con e senza nicotina e con e senza tabacco.

L’obiettivo di BAT, rappresentato inequivocabilmente in occasione del capital market day dello scorso 18 marzo, è di raggiungere 50 milioni di consumatori entro il 2030, in queste categorie. Nel 2019, i ricavi mondiali derivanti dalle New categories a potenziale rischio ridotto sono cresciuti del 32%. Il nostro obiettivo, cosi come rappresentato il 18 marzo, è di raggiungere la cifra di 5 miliardi di sterline di ricavi dalle New categories entro il 2023-2024.

Nel fare questo, obiettivo di BAT è di conformarsi agli International marketing principles aziendali che prevedono fra l’altro l’impegno a rivolgere le nostre iniziative e i nostri prodotti esclusivamente ai fumatori e consumatori di nicotina adulti.
BAT conferma il proprio impegno aziendale a ridurre l’impatto sulla salute del proprio business e continuerà a investire nelle New categories, su cui dal 2013 a oggi abbiamo già investito oltre 4 miliardi di dollari.

Quanto alle categorie del vaping (le sigarette elettroniche, prive di tabacco, che vaporizzano liquidi con o senza nicotina) e al tabacco riscaldato, in maniera specifica, si precisa che BAT è un’azienda leader mondiale nel settore del vaping (anche con riferimento ai sistemi cosiddetti aperti), mentre nell’ambito del tabacco riscaldato BAT è presente su 17 mercati a livello mondiale con una quota di circa il 15% del relativo segmento. Considerando che nei 40 principali mercati a livello globale il numero totale di consumatori deli prodotti a tabacco riscaldato è stimabile in circa 16 milioni, oggi 2,5 di questi usano i prodotti a tabacco riscaldato della nostra azienda a marchio glo”, ha concluso Alessandro Bertolini, Vice Presidente di BAT Italia.

Quanto al riferimento alla lettera inviata dal vicepresidente Alessandro Bertolini alle autorità italiane per sostenere iniziative, nell’interesse del Paese, che propongono a titolo di copertura l’incremento dell’incidenza fiscale sul tabacco riscaldato che attualmente beneficia di uno sconto fiscale pari al 75% rispetto alla fiscalità applicata alle sigarette tradizionali, BAT Italia ribadisce, a scanso di ogni dubbio, che non vi sono motivi oggettivi che giustifichino tale regime fiscale di favore.

Ciò per due motivi. In primo luogo, il Ministero della Salute italiano, fin dal gennaio 2019, ha respinto la richiesta avanzata da Philip Morris Italia in merito al riconoscimento sia della riduzione delle sostanze tossiche, sia del minor rischio per la salute umana, derivanti dall’utilizzo del prodotto a marchio iQos rispetto ai prodotti del tabacco tradizionali da combustione, a parità di condizioni di utilizzo.
Quanto alla medesima richiesta avanzata dalla nostra azienda per il nostro prodotto a tabacco riscaldato a marchio glo, il Ministero della Salute Italiano, nel febbraio 2019, ha comunicato di non poter completare il processo di valutazione, segnalando la necessità di integrare il dossier scientifico sottoposto attraverso ulteriori informazioni che sono attualmente in corso di collezione.

Di conseguenza, il citato regime fiscale di favore di cui beneficiano i prodotti del tabacco riscaldato non è supportato da plausibili giustificazioni di carattere giuridico né tantomeno di carattere tecnico e ciò in base alla documentazione scientifica presentata sia dalla nostra azienda sia da Philip Morris. Lo sconto fiscale concesso comporta una perdita di gettito per l’Erario italiano pari a 400 milioni su base annua che non si concilia peraltro in alcun modo con l’attuale scenario macroeconomico derivante dall’emergenza del Coronavirus.
Per tali ragioni la BAT sostiene qualunque iniziativa che abbia come finalità l’interesse del Paese e che preveda come fonte di copertura e finanziamento l’innalzamento dell’incidenza della fiscalità sul tabacco riscaldato, portandola dall’attuale 25% all’80% rispetto alla fiscalità applicata alle sigarette tradizionali soggette a combustione. Soluzione fiscale peraltro adottata in Paesi quali Giappone e Corea del Sud, i cui volumi di vendita del tabacco riscaldato rappresentano il 60% dei volumi totali venduti a livello globale.

“Quanto rappresentato nell’articolo in questione, sulla base di quanto esposto, è totalmente privo di fondamento e concretizza una gravissima offesa all’immagine e alla reputazione della nostra azienda di natura gravemente diffamatoria, concretizzando al tempo stesso una turbativa del mercato considerando che BAT è azienda quotata alla borsa di Londra”, ha concluso Alessandro Bertolini, Vice Presidente di BAT Italia.

BAT informa di aver dato mandato ai propri legali per assumere prontamente ogni opportuna azione anche di natura penale per la tutela degli interessi dell’azienda.

British American Tobacco Italia

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