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Bassetti sulla malattia X: “È una simulazione da parte dell’Oms su un virus peggiore del Covid”

“Molti hanno pensato al complottismo pensando che si stia producendo una nuova malattia. Non è così…”. Il virologo Matteo Bassetti chiarisce sulla cosiddetta “malattia X” che potrebbe uccidere 20 volte più del Covid.
A cura di Biagio Chiariello
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"Molti hanno pensato al complottismo pensando che si stia producendo una nuova malattia. Semplicemente si tratta di una simulazione da parte dell’Oms su un virus peggiore del Covid". Sono le parole di Matteo Bassetti, virologo e direttore della clinica Malattie Infettive dellʼOspedale San Martino di Genova, che a Tgcom24 ha parlato della cosiddetta ‘malattia X‘.

Lo scienziato è partito dalla notizia diffusa dal Wall Street Journal, secondo il quale la Cina avrebbe mappato il virus del Covid ben 2 settimane prima di rivelarlo al mondo:

"In una malattia tempo dipendente come quella da Sars-Cov2 è evidente che 15 giorni sono unʼera geologica" afferma Bassetti."Avrebbe potuto cambiare tanto. Annunciarlo con tempismo avrebbe permesso di sapere, in quel dicembre 2019, qual era il virus responsabile dell’infezione e avrebbe potuto anticipare le mosse di contrasto alla sua diffusione nel resto del mondo. Nella comunità scientifica ritardare di due settimane la comunicazione di un nuovo virus è una cosa gravissima. La condanna deve venire dalla comunità scientifica internazionale".

E si poi collegato ai nuovi studi dell'Oms su un nuovo, eventuale morbo, conosciuto appunto come ‘malattia X‘, cioè la condizione scatenata da un ipotetico agente patogeno attualmente sconosciuto che, secondo la stessa Organizzazione Mondiale della Salute, potrebbe provocare 20 volte più morti del Covid.

Io ritengo che questa simulazione sia molto utile e la notizia del Wall Street Journal lo conferma. I cinesi hanno sbagliato e ci auguriamo che questo non accada più, ci auguriamo che le autorità internazionali vengano informate immediatamente e soprattutto la comunità scientifica perché tutti insieme possiamo lottare per contrastare il virus. Per questo è utile. Per pianificare strategie da mettere in pratica per affrontare una nuova futura pandemia che probabilmente arriverà e farci trovare preparati", aggiunge Bassetti.

La malattia X è stato oggetto di discussione da parte degli esperti che in questi giorni si sono visti a Davos, in Svizzera, per il World Economic Forum.

Un'ulteriore precisazione è arrivata dall'epidemiologa Maria Van Kerkhove, direttrice dell'Epidemic & Pandemic Preparedness and Prevention dell'Oms: "La malattia X non è un concetto nuovo. Non è questione di se, ma di quando" arriverà, ha scritto in un post su X: "Il Covid-19 era la malattia X – ha evidenziato l'esperta – e la prossima malattia X è là fuori". Restare pronti è la chiave per Van Kerkhove e bisogna lavorarci anche adesso, con continuità: "La preparazione alla pandemia è una costante", conclude.

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